VARESE, 11 ottobre 2019-I vertici dell’Associazione Internazionale dei Corridori (CPA) hanno incontrato ieri il presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale (UCI), David Lappartient, per discutere delle questioni che interessano maggiormente al gruppo.
Per quanto riguarda la sicurezza nelle gare, l’Unione Ciclistica Internazionale ha ascoltato le richieste degli atleti e ha convenuto di rafforzare le norme in vigore entro la fine dell’anno, con la partecipazione di tutte le parti coinvolte e azioni concrete per la stagione 2020.
Il CPA ha assicurato che proporrà forti misure riguardanti l’organizzazione della corsa come arrivi più sicuri, il traffico dei veicoli e una migliore comunicazione tra i diversi attori interessati. L’obiettivo sarà quello di presentare le nuove misure di sicurezza al seminario UCI WorldTour del 10 e 11 dicembre prima di essere votate dal comitato di gestione dell’UCI.
Un’altra priorità per i ciclisti è l’uso dei loro dati sensibili, di cui sono gli unici proprietari. «Al Consiglio del Ciclismo Professionistico, abbiamo già chiesto alle altre parti interessate di lavorare insieme su un regolamento in tal senso. Il mondo degli e-sport apre nuove prospettive per tutti, ma poiché è una nuova realtà, richiede regolamenti ad hoc. I ciclisti devono essere in grado di scegliere se consentire o meno che i loro dati protetti vengano utilizzati dai loro team, dalla Federazione internazionale e dagli organizzatori e, quando possibile, per trarne vantaggio economico», spiega il presidente della CPA Gianni Bugno. L’UCI è pronta ad agire per proteggere i dati personali degli atleti come richiesto dal CPA, nell’ambito del gruppo di lavoro dedicato all’organizzazione della nuova disciplina. CPA e AIGCP stanno anche stabilendo nuove regole a tale riguardo nell’accordo paritario.
Il presidente dell’UCI e il suo staff hanno anche concordato sulla necessità espressa dal CPA di rivedere il montepremi globale delle gare, che non è cambiato da troppi anni.