VARESE, 21 ottobre 2019-di GIANNI BERALDO-
Tutto pronto per la quinta edizione di “Idea Assurda per un Filmaker”, progetto nato quasi per caso, grazie al quale si è riscoperto l’opera e il grande talento cinematografico di Gianfranco Brebbia che a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta realizzò dei corti sperimentali che ne decretò la fama a livello internazionale, seppur in un ambito legato a quello che oggi potremmo definire come Avanguardia.
Tra questi lavori portati alla luce dalla figlia Giovanni, nota chirurga varesina, il corto intitolato “Luna” datato 1969 al quale è intestato questa edizione, avente come tema appunto la Luna, che verrà proiettato durante l’intera giornata dedicata al genio Brebbia, programmata per venerdì 25 ottobre all’aula magna (dalle ore 8 alle 18) dell’Univesità dell’Insubria, ateneo varesino dove si trova il “fondo Brebbia” curato da professore Antonio Recchia con la consulenza del critico cinematografico Mauro Gervasini.
Evento che da quest’anno farà parte del progetto Giovani Pensatori <<un grande onore per me e per il lavoro di mio padre>>, sottolinea Giovanna Brebbia.
Da ricordare che durante il convegno verrà premiato l’artista e designer Marcello Morandini. al quel il rettore dell’Università Angelo Tagliabue, consegnerà il premio dedicato a Brebbia.
Il tema della Luna non è casuale ovviamente, considerato che quest’anno si è celebrato il 50esimo anniversario dello sbarco dell’Apollo 11.
Ma il 1969 è stato un anno straordinario e cruciale per la storia della nostra umanità, non solo per questo eccezionale evento ma anche per altri aspetti che hanno modificato il modo di essere e di pensare di milioni di giovani in tutto il mondo.
Stiamo parlando del Festival di Woodstock, forse il più acclamato raduno di massa giovanile che ha visto confluire 500.000 mila persone alle porte di New York (Woodstock è una piccola località che dista circa 60 km dalla “Grande Mela”) unite solo nel segno della musica (e che musica!) dove le parole pace e fratellanza parevano non essere mera utopia ma qualcosa di concreto e realizzabile, in un periodo dove tra guerra in Vietnam e guerra fredda il mondo era sull’orlo di un ennesimo conflitto mondiale.
Tutto questo verrà ricordato durante il convegno ma non solo con una serie di interventi scanditi ogni mezzora dai vari ospiti, ma anche da un mini set live (a partire dalla ore 16) dei redivivi Distretto 51, band culto varesina che nei decenni ha cambiato varie formazioni senza mai alterarne la qualità delle proposte.
<<Non è stato semplice inventarci qualcosa che potesse richiamare lo spirito di quei memorabili anni e del Festival di Woodstock in particolare, rincorrendo le immagini del cortometraggio muto di Gianfranco Brebbia per il quale faremo appunto da colonna sonora>>, dicono Elio Girompini e Maurizio Carosi musicisti e tra i fondatori del gruppo, presenti oggi alla conferenza stampa di presentazione convegno.
La scelta è caduta su 4 brani che hanno fatto la storia della musica rock quali “White room” dei Cream << che però presenteremo riadattata a una formazione ampliata come la nostra e non come il trio Cream>>, poi la bellissima “White a little help from my friend”, brano dei Beatles che Joe Cocker stravolse con una versione che lo rese immortale a Woodstock. Il brano con il quale si chiuderà il corto e pure il convegno sarà la celeberrima “Let it be” sempre dei Beatles che catapulterà tutto il pubblico direttamente e senza scorciatoie in quegli anni di sogni e di promesse.
La giornata vedrà protagonisti pure gli studenti dei licei Frattini e Cairoli così come studenti dell’Istituto dei Salesiani, contribuendo alla buona riuscita della manifestazione con opere d’arte inerenti al tema della Luna e del primo allunaggio.
Come detto un programma molto corposo dove vi sarà spazio per varie argomentazioni tutte a carattere culturale con protagonisti docenti, attori con il recital di Edoardo Sylos Labini, critici cinematografici, oltre all’importante presenza di Dominique Willioughby dell’Universitè Paris 8, amico di Gianfranco Brebbia, che parlerà del film “Luna” e della sua importanza a livello internazionale.
Insomma un grande evento che ancora una volta vedrà Varese protagonista grazie al genio e sregolatezza di Gianfranco Brebbia, un nome sempre più familiare a tutti noi.