VARESE, 25 ottobre 2019- di GIANNI BERALDO-
Si é chiusa sulle note di ”Let it be”‘ ultimo brano del mini live set del Distretto 51, storica band varesina, la quinta edizione di ”Idea assurda per un filmaker”, svoltasi in ‘Aula Magna dell’Universitá dell’Insubria, dedicata all’opera e al talento cinematografico di Gianfranco Brebbia, uno dei piú importanti intepreti del cinema d’avanguardia negli anni Sessanta e riscoperto solo recentemente grazie alla figlia Giovanna che ha donato l’intero archivio all’Universitá dell’Insubria di Varese, creando il fondo studi ”Gianfranco Brebbia”.
Il lavoro del filmaker varesino é molto apprezzato anche all’estero, oggetto di studi in diversi Paesi come la Francia.
Ancora piú importante quindi la presenza al convegno (molto ben coordinato dal crtico cinematografico Mauro Gervasini) di Dominique Willoughby dell’Université Paris. grande estimatore del filmaker varesino.
Quest’anno il tema era la Luna vista dallo spazio. O meglio dalle imprese spaziali come il primo sbarco sul pianeta avvenuto nel 1969. Anno topico per la storia dell’uomo non solo per le imprese spaziali ma anche per il profondo cambio della societá e del rapporto con i giovani. Svolta detrminata da altri eventi importanti come il Festival rock di Woodstock, vero spartiacque tra gli anni Sessanta e i decenni successivi, quelli che di fatto hanno sancito un cambio netto di prospettiva politica e sociale nel mondo intero.
Festival ed emozioni quasi ingenue ricordate anche dal Distretto 51 che in scaletta hanno scelto brani che hanno fatto epoca come White Room o With a Little help from my friends della quale tutti ricordano l’incredibile versione di Joe Cocker a Woodtsock e oggi riproposta in altra versione ma sempre adrenalinica e di forte impatto emotivo.
Una giornata lunghissima quella di oggi, iniziata alle 9 con il primo intervento del professore Antonio Orecchia dell’Insubria Varese, per concludersi verso le 18 sulle note del Distretto 51 in grado di coinvolgere la platea -composta da molti studenti universitari- a quel punto esausta ma felice di sapere che il connubio tra musica, letteratura, arte e cinematografia rimarrá sempre una forza trascinante anche per le future generazioni.