L’avvocato Elisabetta Aldrovandi su DL riguardante Vittime del Dovere: ”Dobbiamo tutelare vittime e familiari Forze dell’Ordine”

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VARESE, 29 ottobre 2019-di GIANNI BERALDO-

Quante volte nel corso della loro quotidiana rischiosa attivitá professionale, rappresentanti le varie forze dell’ordine mettono a repentaglio la loro incolumitá fisica. 

Troppo spesso ad esempio riportiamo notizie di qualche agente ferito o peggio ucciso durante il servizio. Ma pure fuori servizio.

Ricordiamo infatti che ogni rappresentante le forze dell’ordine é obbligato a intervenire anche fuori servizio se la situazione lo richiede, quella che potrebbe creare problemi d’ordine pubblico mettendo a repentaglio delle persone.

Tutto questo senza che lo Stato tuteli loro fino in fondo. Come ad esempio quegli agenti feriti un modo grave, rimanendo con danni fisici permanenti e senza nessuna garanzia a livello economico.

L’avvocato Elisabetta Aldrovandi

Medesima situazione per quelle persone che hanno perso un familiare, un agente il cui unico torto é stato quello di svolgere il proprio dovere fino alla fine.

Per questo oggi a Roma l’avvocato Elisabetta  Aldrovandi (giá Presidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime e Garante regionale della Lombardia per le vittime di reato) su invito dell’onorevole Gianni Tonelli ( ex poliziotto ed ex segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia), ha presentato alla Commisisone Giustizia della Camera dei Deputati un Disegno di Legge sulle Vittime del Dovere.

Per saperme di piú abbiamo sentito proprio Elisabetta Aldrovandi.

«Si tratta di un disegno di legge molto importante perché cerca di equiparare i benefici di legge di cui godono, giustamente, i familiari delle vittime di mafia alle vittime del dovere e ai suoi familiari. Questo dovrebbe riguardare non soltanto familiari di agenti che rimangono uccisi in servizio ma anche a quelli che rimangono gravemente lesionati durante la loro attivitá. Basti pensare ad esempio a un agente  gravemente ferito da un colpo d’arma da fuoco sparato da un malvivente durante una rapina rimanendo poi  paralizzato. Noi cerchiamo di portare avanti delle proposte che possa garantire loro una vita dignitosa». cosí esordisce l’avvocato Aldrovandi.

Situazioni dalle quali emerge un quadro inquietante scoprendo che le forze dell’ordine in realtá in tal senso non hanno nessuna tutela

«Infatti é cosí. Tutti loro vengono parificati a dei soggetti che hanno subíto un’infortunio sul lavoro, quindi senza nessuna particolare tutela. Bisogna sapere che i rappresentanti le forze dell’ordine non hanno delle polizze assicurative particolari pagate magari dallo Stato, anzi devono fare attenzione quando in occasioni di fermi, la persona arrestata non denunci loro per maltrattamenti o qualche tipo di lesione fisica. Ecco in questi casi gli agenti devono pagarsi un avvocato di tasca loro. In realtá svolgono un lavoro delicato confrontandosi spesso con persone pericolose, solo per questo meriterebbero un’assistenza particolare e non lasciati soli».

Situazione che non si sblocca nemmeno al cospetto di uno sdegno popolare particolarmente sentito quanto accadono certe tristi vicende di cronaca: perché secondo lei?

«Lo sdegno popolare, come nel recente caso dei due poliziotti uccisi a Trieste, pur colpendo emotivamente finisce lí. Anzi qualcuno gode pure quando muore un agente di polizia o carabiniere. Diciamo che queste sono reazioni emotive circoscritte al momento, a un fatto di cronaca che ha suscitato clamore a livello nazionale. In realtá poi la situazione non cambia con agenti che spesso vengono feriti seriamente o sfregiati in maniera permanente dopo essere stato colpiti con un coltello. Insomma di esempi ne potrei citare moltissimi ma non sono conosciuti e quindi nessuna notizia eclatante ma rimane il problema».

Da qui la proposta di un disegno di legge specifico che tuteli tutti loro in ambito professionale e in modo totale

«Esattamente. E’ un disegno di legge fortemente voluto da Tonelli che di esperienza nel campo ovviamente ne ha parecchia considerando i suoi trascorsi. A questo punto ci auguriamo che venga approvato in maniera trasversale, perché quando si parla di lavoro delle forze dell’ordine e della loro vita che rischiano quotidianamente, bisogna pensare andando oltre ogni singola ideologia politica. Un Dlisegno di Legge che contempla una serie di articoli fondamentali: ad esempio portare al 100% l’importo della pensione di anzianitá e non l’80% come oggi. Oppure creare una sorta di corsie preferenziali per quanto attiene un posto di lavoro, per quei familiari che hanno subíto dei lutti o abbiano un familiare, un ex agente, magari rimasto disabile causa servizio. Guardi in realtá per ottemperare a tutte le richieste servirebbero solo 70 milioni di euro, somma davvero esigua per un bilancio dello Stato come il nostro».

Questo DL pare simile nella forma a quello presentato lo scorso mese di gennaio da un rappresentante di M5Stelle, ossia l’estensione alle vittime del dovere quei benefici giá riconosciuti alle vittime del terrorismo.

«A livello di tematiche riscontro un certo parallelismo. Mi auguro a questo punto che-visto che M5S é un partito al Governo- anche il DL presentato oggi in Commissione possa suscitare interesse superando ogni scoglio o perplessitá di tipo politico».

Dall’alto della sua esperienza lei rimane comunque un valido proponente con elevate competenze nel ramo specifico.

«In effetti la Regione Lombardia é l’unica ad avere istituito un Garante regionale per le vittime di reato,  figura importante e utile nel rappresentare una sorta di collante tra la Regione e le varie associazioni che si occupano di vittime in generale, creando reando ad esempio un protocollo da seguire per tutte le vittime di violenza. Ma é anche un ruolo che permette di organizzare corsi formativi gratuiti aperti ad associazioni e cittadini, oltre a convegni a tema e altro ancora. Inoltre ho dato la possibilitá a tutti i cittadini di contattarmi direttamente tramite email per poi organizzare i vari incontri conoscitivi. Ovviamente la nostra non é un’attivitá dedita all’ assistenza ma ha una valenza informativa, come  informare  il cittadino sui tempi e modi per presentare una eventuale denuncia o querele, oppure dare informazioni sui fondi di garanzia per indenizzare chi ha subíto un certo tipo di reato, ecc…».

direttore@varese7press.it