VARESE, 2 novembre 2019- di GIANNI BERALDO-
Nel nuovo progetto dell’ex Caserma Garibaldi non sono previsti spazi idonei a ospitare sedi di alcune associazioni d’Arma, nello specifico l’ANC (Associazione Nazionale Carabinieri), l’UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia) e ASSOARMA (Associaziioni Arma della Repubblica) e che fine faranno ancora non é stato preso in considerazione dall’attuale amministrazione comunale.
Un grido d’allarme nei confronti di chi, in fondo, rappresenta un pezzo di storia della cittá per la quale gli iscritti alle varie associazioni d’Arma, hanno sempre offerto servizi di volontariato, cosí come dare una valenza culturale alle loro numerose attivitá organizzando incontri, convegni e presentazioni di libri, tutto utile a tenere ben saldo il filo della memoria con la societá attuale dove le esigenze e attenzioni paiono essere ben altre ma che in realtá non disdice certi valori che si stanno purtroppo affievolendo con il passare del tempo.
Ora tutto é a rischio solo perché l’amministrazione comunale (forse, propende a dare nuova linfa a certi progetti culturali snobbandone clamorosamente altri come nel caso specifico.
Solo ipotesi le nostre ovviamente, rimane peró una certezza: queste associazioni devono sloggiare dall’attuale sede nell’Ex Caserma in via Magenta.
«La nostra non é una critica rispetto alle decisioni dell’amministrazione comunale ma solo una un’amara constatazione, questo proprio alla vigilia di una delle ricorrenze piú sentire da parte delle nostre associazioni qual’é il 4 Novembre», dice il presidente provinciale di Unuci Vincenzo Agrifoglio, durante un incontro con la stampa avvenuto questa mattina nella loro sede.
La voglia da parte delle associaizoni varesine d’Arma nel disertare la giornata delle Forze Armate e dell’Unitá Nazionale é forte.
Una provocazione, una protesta che avrebbe dell’incredibile anche perché «mancando noi chi andrebbe piú a questa importante ricorrenza? Nessuno», evidenzia giustamente Giuseppe Valentini presidente provinciale Associazione Arma Aeronautica il cui spirito ”combattivo” rimane tale nonostante la veneranda etá.
Porovocazione certo, ma anche un’amara constatazione: a chi interessa qualcosa di tutti loro e della loro storia la cui parola fine non é scritta per nulla ma, anzi, riscritta senza nostalgia secondo nuovo dettami?
«Per correttezza vorrei sottolineare che il sindaco Davide Galimberti ci ha ricevuto ascoltando le nostre perplessitá sul nuovo progetto relativo a un polo culturale che nascerá nell’ex Caserma ma che non prevede una sede per noi che, in fondo, occupiamo da ben 33 anni come Unuci. Sindaco che non si é sbilanciato promettendo solo che avrebbe tenuto in considerazione le nostre richieste», aggiunge Agrifoglio.
In realtá pare che di concreto a livello risolutivo non vi sia nulla. Nel frattempo Unuci e le altre associazioni che risiedono in via Magenta hanno ventilato allo stesso sindaco Galimberti alcune proposte alternative come ad esempio alcuni spazi comunali di via Copelli (attualmente sede degli Uffici Elettorali e Tutela Ambientale e Verde Pubblico) «un ripiego certo, ma almeno avrebbe un senso logico a livello di continuitá storica essendo stato in passato sede dell’Arma oltre a essere stato indicato a inizio anni Novanta da precedenti amministrazioni, come luogo ideale per accorpare tutte le associazioni d’Arma», sottolineano i rappresentanti delle associazioni.
Quella di via Copelli rimarrá solo un’alternativa sulla carta e loro lo sanno bene. Ma soprattutto non capiscono perché non si possa trovare uno spazio per loro nel nuovo progetto culturale dell’Ex Caserma Garibaldi «la mancanza di un centro di aggregazione a Varese per chi termina il servizio siano essi della Finanza, Carabinieri e altri rappresentanti dello Stato, é un vulnus e noi siamo l’alternativa-rimarca sempre Agrifoglio- Noi portiamo avanti quello che viene definito come ”invecchiamento attivo” valorizzando le loro esperienze. Quindi ora ci aspettiamo una soluzione idonea auspicando di rimanere ancora qui anche per motivi storici».
Alzata di scudi da parte di queste associazioni che rappresentano l’Arma, accolta con favore e spirito solidale anche da altre associazioni che non hanno problemi simili (come ad esempio gli Alpini di Varese che possiedono una sede molto bella).
Ma anche da quelle associazioni che hanno gli stessi problemi seppur in forma minore.
Come l‘Associazione Bersaglieri di Varese il cui presidente Maurizio Fiori si dice costernato dal fatto che non si possa trovare uno spazio adeguato nel capoluogo di provincia dovendo ”migrare”a Porto Ceresio «Grazie alla cortesia e sensibilitá della sindaca Jenny Santi che ha preso a cuore la vicenda trovandoci appunto una sede a Porto Ceresio».
Insomma non una bella cosa trascurare chi la storia di questo Paese l’ha fatta veramente, tramandandola ai posteri anche grazie a queste associazioni che di nostalgico hanno ben poco ma che invece sono ben vive su tutto il nostro territorio.