MILANO, 19 novembre 2019-L’ex direttore generale e attuale direttore degli affari generali della Sogemi, Stefano Zani, è stato arrestato dalla Squadra mobile nell’ambito dell’inchiesta su una presunta corruzione all’interno dell’Ortomercato di Milano. Per Zani sono stati disposti i domiciliari.
La società di cui è a capo è controllata dal Comune e gestisce i mercati all’ingrosso di Milano, la realtà produttiva più grande d’Italia che ha un giro d’affari di due miliardi e mezzo di euro. Zani era già stato indagato per corruzione e turbativa d’asta nell’ambito dello stesso procedimento per una presunta tangente da 2mila euro consegnata da “una delle cooperative che gestiscono il facchinaggio all’interno dell’Ortomercato”.
Domiciliari anche agli altri due indagati nell’inchiesta milanese: Giorgio Gnoli e Vincenzo Manco. Il primo è l’amministratore della “Ageas Impresa Consortile Lombarda srl”, una delle società che si occupano di facchinaggio nell’Ortomercato; Manco è un dipendente della cooperativa, a cui viene contestata anche l’istigazione alla corruzione.
Sull’arresto di Zani interviene la stessa Sogemi dichiarando tramite un comunicato stampa:
«In data 4 dicembre 2018 la Questura aveva già notificato a Zani una informazione di garanzia e l’attuale provvedimento sembra da ricollegarsi all’avanzamento delle indagini ad oggi ancora nelle fasi preliminari.
Per quanto a conoscenza della Società il Direttore risulta indagato per atti, comportamenti e responsabilità personali e che coinvolgimento la Società nella eventuale posizione di soggetto danneggiato.
Peraltro già dalla fine dello scorso anno Sogemi, in attesa del completamento del lavoro delle autorità competenti, aveva posto in essere alcune azioni organizzative al fine di tutelare i propri interessi, la propria immagine e la propria integrità patrimoniale provvedendo a circoscrivere le responsabilità del Direttore per evitare l’insorgere di qualsiasi potenziale conflitto di interesse.
Sogemi, ha fornito e continua a fornire ampia collaborazione alle Autorità e mantiene un atteggiamento prudente in ogni valutazione e commento di tale situazione.
Il Presidente Ferrero ha dichiarato il suo profondo rammarico ricordando che da ormai 3 anni la Società e l’azionista Comune di Milano sono impegnati in un intenso sforzo di rilancio strategico e operativo del Mercato Agroalimentare. Tali vicende comporteranno un ulteriore sforzo al fine di associare al Mercato la necessaria immagine di trasparenza e legalità del proprio operato».