LAVENO, 21 novembre 2019-Cinque incontri in cinque Comuni diversi (l’ultimo si terrà domani sera alle 20.45 nella sala consiliare di Laveno), per chiedere di adottare una politica che riduca il più possibile gli effetti del territorio sui cambiamenti climatici.
E, visto che si tratta di un argomento che riguarda soprattutto il nostro futuro, sono stati i ragazzi a leggere la dichiarazione e a chiedere direttamente ai sindaci di adottare la dichiarazione.
Si è appena concluso il primo ciclo di incontri organizzato dal circolo di Legambiente di Ispra con la collaborazione del JRC e di tante altre realtà legate ai territori, per diffondere la consapevolezza del cambiamento climatico e chiedere alle istituzioni di portare avanti azioni concrete.
Tra i relatori degli incontri, oltre a Fulvio Fagiani del cigno verde isprese, anche Simone Rossi, senior scientific officer al JRC, Stefano Caserini del Politecnico di Milano, Maria Vittoria Lanella presidente del GIM e molti altri. E sempre, a leggere la “Dichiarazione di emergenza climatica“, già pronta per diventare delibera comunale, qualche giovane del paese: dalla sindaca del consiglio comunale dei ragazzi ai rappresentanti del liceo.
«Quello che vogliamo proporre è una Rete per il Clima del Verbano (RCV) – spiega Fagiani – è nata su proposta di alcuni circoli di Legambiente, Ispra, Angera, Laveno e Luino, ed è costituita da un insieme di associazioni locali storicamente attive sui temi della sostenibilità: AIACE, CAST, Comitato culturale JRC, Comunità operosa Alto Verbano, I care».
L’obiettivo della Rete per il clima è attivare una strategia ed una politica climatica locale. Gli incontri pubblici si sono tenuti finora a Travedona, Angera, Germignaga, Ispra e Laveno, RCV, dove sono stati esposti quali sono gli scenari climatici e le possibili risposte, proponendo ai Comuni del territorio di adottare la ‘Dichiarazione di emergenza climatica’.
«Con questo documento gli Enti Locali s’impegnano a definire, in dialogo con gli attori locali, una strategia e dei piani d’azione per ridurre le emissioni di gas serra – continua Fagiani – agendo sui vari fronti dell’efficienza energetica, della produzione di energia da fonti rinnovabili, della mobilità, del consumo di beni e servizi, della produzione e consumo del cibo, della protezione e tutela degli ambienti naturali».
RCV propone quindi di porre alla base della strategia le già numerose buone pratiche sviluppate localmente e di estenderle a tutto il territorio, rafforzarle ed integrarle.
Lo strumento proposto ai Comuni e agli Enti sovracomunali, come Agenda21Laghi e la Comunità Montana, è la costituzione di un tavolo di lavoro e coordinamento aperto alle espressioni della società locale, associazioni, imprese, scuole o altro, che elabori la strategia e metta a punto i piani d’azione, raccogliendo idee e proposte, valutandole ed inserendole un quadro organico e coerente.