CUASSO AL MONTE, 29 novembre 2019-Avremmo voluto iniziare un nuovo ciclo di assemblee, partendo dal nostro Teatro di Cuasso, prima della fine dell’anno, ma non avendo ancora ricevuto risposte ai vari quesiti posti ad ASST Settelaghi, riteniamo di posticiparle all’inizio del prossimo anno.
“In attesa di essere più esaustivi, riaffermiamo che, al contrario di quanto sempre sostenuto dagli esponenti politici, il territorio conta sempre meno, si accentra tutto in megastrutture costosissime nella costruzione e nel mantenimento, dove tutto è tecnologico compresa l’aria che respirano pazienti e personale; a Cuasso, oltre agli ampi parcheggi gratuiti, l’acqua e anche l’aria sono gratis! “
E’ in atto un percorso istituzionale che riguarda Regione, A.T.S, A.S.S.T. settelaghi, Comunità Montana del Piambello e rappresentanti del territorio, pertanto è da li che , dopo la pausa dovuta al rinnovo dei vertici aziendali e di 10 consigli comunali su 20 e le relative nomine in seno a Comunità Montana, è ripreso il lavoro !
E’ li che devono scaturire proposte e soluzioni per il nostro territorio.
L’ipotesi di progetto messa a punto dalla Commissione socio/sanitaria del Piambello, riapprovata all’unanimità anche da tutti i sindaci neo eletti e messa a disposizione dei vertici Aziendali e Regionali, prevede di far diventare Cuasso un motore di sviluppo alternativo esattamente al centro del nostro territorio.
L’ipotesi di progetto non si contrappone alla realizzazione del PRESST territoriale, sono due cose intrinsecamente diverse:
Arcisate, apprendiamo, sarà sede del costituendo Presidio socio sanitario territoriale (PreSST) che garantirà tutte le funzioni erogate dagli ex distretti, dei consultori familiari e quelle correlate alla presa in carico della cronicità come previsto dalla legge regionale 23/2015 facendo inoltre tornare in sede tutti quegli ambulatori specialistici che in passato avevano trovato la via di Varese.
Cuasso è e deve rimanere un “luogo” dove fare sanità efficace, a misura umana e ambientale.
Cuasso deve continuare a fare riabilitazione pubblica, mantenendo i servizi ambulatoriali gia presenti e destinando i rimanenti enormi spazi non utilizzati a soggetti privati, preferibilmente no profit, che vogliano investire in attività socio/sanitarie legate alla persona concorrendo così alle spese generali.
E’ per tutto questo che, in considerazione degli articoli riguardanti l’Ospedale di Cuasso apparsi sui quotidiani e in seguito agli incontri avuti in C.M. con tutto lo staff dirigente di Asst settelaghi e ATS non possiamo che riproporre le nostre risposte ai quesiti posti:
1) L’Ospedale di Cuasso è lontano, da chi e per chi?
2) La strada per accedervi è in montagna, quindi?
3) L’Ospedale di Cuasso ha elevati costi di gestione?
4) L’Ospedale di Cuasso ha elevati costi di manutenzione, quali ?
5) L’Ospedale di Cuasso ha spazi deserti, come mai?
6) L’Ospedale di Cuasso ha un parco immenso da gestire, perché?
Su ogni punto ci sarebbe da scrivere a lungo, bastava chiedere tutta la documentazione prodotta in quindici anni di attività del comitato, ma evidentemente si è scelto di fare articoli con questo taglio e difficilmente sarebbero stati presi in considerazione punti di vista differenti.
Il Comitato facilmente potrebbe smontare certe affermazioni ma forse interessa altro.
1) Sulla distanza dell’Ospedale di Cuasso si può tranquillamente rispondere che Cuasso dista 7, 5 km da Varese utilizzando la provinciale che da Cuasso arriva in Valganna e da li raggiunge celermente varese.
Se si scende, utilizzando la stessa provinciale, in Valceresio , Varese dista 14, 8 km. In buona sostanza Cuasso è al centro della Comunità montana del Piambello.
2) Cuasso è in montagna, ma questo dovrebbe essere inteso come un pregio vista la sua mission riabilitativa e non solo.
Sulla strada d’accesso….ampia, poco trafficata e che porta direttamente all’interno dell’Ospedale permettendo a chi lo raggiunge con i mezzi pubblici di arrivare sino ai padiglioni, e, per chi lo raggiunge con i propri mezzi, di trovare grandi parcheggi gratuiti!
4) Sui costi … mettiamoci d’accordo !
4 milioni per i costi di gestione ordinaria; in realtà 2, 5 milioni come dichiarato nell’articolo di commiato firmato dal Dr Bravi (preceddente Direttore Generale Asst Settelaghi, ndr) in data 28 dicembre 2018.