Il Filo di Emma: il via al percorso affidi della Casa Gialla Onlus di Busto Arsizio

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Il momento della inaugurazione avvenuta lo scorso mese di giugno

BUSTO ARSIZIO, 5 dicembre 2019- La comunità di accoglienza per minori La Casa Gialla onlus, in collaborazione con Progetto Pollicino onlus e Piccolo Principe onlus, propone un nuovo percorso di avvicinamento al tema dell’affido.

Il titolo dell’iniziativa è “Il filo di Emma” e sarà presentata il 14 gennaio a tutti cittadini  interessati a mettersi a disposizione.

Oggi la presentazione con l’assessore all’Inclusione sociale Osvaldo Attolini che ha sottolineato che “il Comune per questo servizio si affida alle associazioni in una logica di dimensione collettiva che prende in considerazione i bisogni dei minori in difficoltà.

Questo non nasce solo da una logica di tipo economico, ma dalla consapevolezza che la risposta a un bisogno di questo tipo può essere più efficace e anche più efficiente se c’è una partnership, se c’è una forma di collaborazione con quei soggetti, con quelle associazioni che sono in grado non solo di gestire l’intervento,  ma anche di progettarlo”.

Così Lia Silanos, coordinatrice de La Casa Gialla: “Quando è iniziata la nostra esperienza di comunità è sempre stato evidente che era possibile accompagnare agli adulti intelligenti in cui iniziava a nascere un desiderio di affido,  in tanti casi abbiamo visto che questi adulti avrebbero potuto diventare genitori sociali, in grado di prendere una responsabilità più grande rispetto a quella della loro famiglia.  Da qui il coinvolgimento delle altre comunità cittadine, Pollicino e Piccolo Principe con la comunità per gli adolescenti La casa sull’albero: rispetto all’affido è stata condivisa l’idea di fare in modo di intercettare più persone possibile e di accompagnarle in un percorso di consapevolezza, soprattutto per evitare fallimenti dolorosi e devastanti per i minori.”

Il percorso di articola in cinque fili: si partirà da serate informative attraverso cineforum e testimonianze di genitori affidatari, per proseguire con incontri con psicologi, assistenti sociali, educatori, avvocati, momenti di esperienze condivise, uscite culturali e momenti in famiglia. Dopo la conclusione del percorso sono previsti momenti di incontro e il sostegno continuo alle famiglie e agli affidati perché non si sentano soli nel proseguimento dell’esperienza.