Strage di Piazza Fontana: parla Fortunato Zinni, l’ultimo testimone

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Fortunato Zinni, ultimo testimone dell'attentato (foto RSI.CH)

VARESE, 8 dicembre 2019- Molto interessante l’articolo pubblicato oggi sul sito della RSI (Televisione della Svizzera Italiana, che sull’argometno ha mandato in onda un servizio speciale), riguardante il triste anniversario della strage di Piazza Fontana, attentato di matrice neofascista compiuto cinquant’anni fa facendo esplodere una potente bomba all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura a Milano, in Piazza Fontana, il 12 dicembre del 1969.

Attentato che causó 17 morti e 90 feriti.

Forte e compatta la reazione del Paese nonostante quello che gli storici definirono come la strategia della tensione, ripetutesi poi negli anni a seguire con la strage alla stazione di Bologna il 2 agosto del 1980 senza dimenticare il decennio successivo con gli attentati mafiosi dove persero la vita i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

In vista delle celebrazioni con una serie di importanti appuntamenti e manifestazioni a Milano (alla presenza tra gli altri del Capo dello Stato Sergio Mattarella), l’ultimo testimone di quella strage alla Banca dell’Agricoltura, Fortunato Zinni oggi 80enne, racconta ai micorfono della Rsi «Saprei rimettere millimetricamente al posto il buco dove era la bomba, la sedia miracolosamente intatta… c’erano cadaveri per terra, dappertutto sangue e poi c’era questo odore di mandorle amare che, per quanto mi riguarda personalmente, era un incubo mio di bambino, un incubo ancestrale, mi ricordavo la guerra. Mi ha fatto subito capire che era scoppiata una bomba».

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