VARESE, 11 dicembre 2019-di GIANNI BERALDO-
Situazione MES,Meccanismo Europeo di Stabilità comunemente conosciuto come “Salva Stati”, mafia ambientale, svolta storica da parte di quello che una volta era la Lega Nord. Tanti e diversi gli argomenti dei quali abbiamo parlato con il parlamentare varesino leghista Matteo Bianchi, raggiunto telefonicamente a Washington.
Onorevole Bianchi lei attualmente è negli Stati Uniti come membro della delegazione parlamentare Nato: come procedono i lavori?
<<Più che un’assemblea dove si discutono mozioni ecc..si tratta di un focus sulle situazioni riguardanti teatri mondiali critici su cui porre attenzione dal punto di vista geopolitico>>.
Quindi non solo scenari di guerra.
<<Anche scenari di guerra ma non solo. Sul tavolo vi sono ragionamenti inerenti situazione critiche come il Medioriente, anche se il focus principale penso sia legato alla preoccupazione dell’aggressività cinese sotto il profilo commerciale ma anche alla cyber sicurezza con il sistema delle infrastrutture del 5G che mina la sicurezza anche sotto il profilo militare>>.
E sulla vicenda repressioni cinesi a Hong Kong?
<<Il nostro governo in tal senso dovrebbe prendere una posizione abbastanza chiara, quello che Di Maio invece non sta facendo rischiando di prendere una posizione troppo filo cinese facendo irritare gli americani e gli altri alleati occidentali. Questa aggressività cinese nei vari settori commerciali rischia di creare dei potenziali problemi che poi saranno molto difficile da gestire>>.
Temi internazionali che lei padroneggia bene visto l’esperienza accumulata politicamente in questi ultimi anni.
<<Sì, ho iniziato nel 2015 come membro del Comitato Europeo delle Regioni a Bruxelles, organismo che raggruppa sindaci e presidenti di Regione di tutta Europa. Ora questa nuova esperienza come membro delegazione parlamentare per rapporti con la Nato, dove ci pone su di un piano diverso rispetto alle tematiche ma che ti consente di consolidare esperienze politiche e umane a livello internazionale>>.
E sulla questione MES che mi può dire?
<<La nostra posizione come Lega è abbastanza chiara, ritenendo che questo programma salva stati così come è gestito potrebbe essere una beffa per l’Italia che si vede costretta a a fare pagare ai contribuenti dei quattrini per questo fondo gestito arbitrariamente senza un controllo democratico rispetto alle sensibilità che dovrà affrontare questo meccanismo. Visto che negli ultimi anni le impostazioni delle politiche europee ha avuto come centralità gli interessi di due Paesi autorevoli dal punto di vista politico ed economico quali la Francia e la Germania, il nostro timore è che appunto anche questo fondo venga gestito con la stesso stesso sistema a livello di decurtazione, favorendo questi due Paesi a discapito di altri>>.
In realtà il Mes riguarderebbe pure i risparmiatori tedeschi e francesi, quindi lo stesso equo sistema mi pare.
<<Vero ma non è un mistero che in questo momento la Germania abbia delle difficoltà economiche e finanziarie seppur non a livello di quelle italiane, quindi la preoccupazione è che questo fondo pagato anche da Paesi che non sono ancora riusciti a uscire dalla crisi, venga utilizzato per stabilizzare in realtà le loro banche, quelle appunto di Francia e Germania. Sia chiaro comunque che è un bene di tutti che gli istituti di credito in Europa siano sani e stabili, però non si può pretendere che alcuni Stati come l’Italia che sono stati penalizzati da certe politiche europee a livello economico, possano contribuire a puntellare il sistema tedesco>>.
Ieri è stato reso pubblico il report annuale di Legambiente inerente il fenomeno sociale delle ecomafie: la Lombardia risulta la prima regione del Nord per reati collegati a ecomafie: che ne pensa?
<<Evidente che il tema della criminalità organizzata rispetto a decenni fa è cambiato: non c’è più il mafioso con coppola e lupara ma il mafioso in doppiopetto e colletto bianco. Ora li troviamo dove vi è più dinamicità sotto il profilo economico. Bisogna che la politica riesca a mettere degli argini, tuttavia non credo che un’ulteriore regolamentazione normativa su certe questioni sia il canale giusto per arginare questo tipo di fenomeno perchè si rischia che più tu vai a fare delle regolamentazioni o certificazioni obbligatorie per le aziende ecc…, gli onesti continueranno a farle caricandoli ulteriormente di pratiche burocratiche, quelli disonesti continueranno a delinquere trovando dell scappatoie. Credo invece che l’impostazione principale sia quello che la politica e la società stessa riesca ad avere degli anticorpi nei confronti di questi sistemi criminosi. Insomma cambiare l’ approccio di tipo culturale ancor prima che normativo>>.
Parlando di politica e soldi non posso fare a meno di chiederle dei finanziamenti ai partiti da parte di alcune fondazioni, come la Open che ha finanziato il Matteo Renzi e il suo nuovo partito Italia Viva, generando una serie di critiche e polemiche.
<<Sinceramente e rispettando il grande lavoro che sta facendo la magistratura in merito a queste vicende, devo dire che bisogna stare attenti, come “sistema Italia”, a criminalizzare a priori la politica e chi la rappresenta, perchè si rischia di creare uno squilibrio tra i poteri che devono rimanere in equilibrio, ossia quello esecutivo, legislativo e giudiziario. Quando questo avviene vi è il problema di tenuta di tutto il sistema. Penso che la politica debba affrontare la questione del finanziamento ai partiti in maniera responsabile e scevra dai condizionamenti della opinione pubblica. Ad esempio propri qui negli Stai Uniti esiste un sistema di finanziamento ai partiti da parte di alcuni portatori di interesse, in maniera trasparente e sui quali nessuno ovviamente si scandalizza perchè appunto tutto fatto alla luce del sole. Da noi invece se qualcuno finanzia un partito o una campagna elettorale in maniera assolutamente legittima, c’è sempre la dietrologia del “perchè l’ha fatto e chissà che interessi vi sono dietro”, ecco io credo che serva a tutti quanti in al senso più maturità>>.
Il prossimo 21 dicembre a Milano si svolgerà un’assemblea che potrebbe cambiare la storia della Lega.
<<Quella data si riferisce a un congresso di natura statutaria, quindi verrà modificato lo statuto del partito. Ovvio che dal 2020 la Lega comincerà a lavorare con una impostazione più moderna, più al passo con i tempi rispetto alle esigenze che si sono create all’interno della società attuale. Quello che bisogna sottolineare e che spesso non viene recepito è che alcuni pilastri fondanti della Lega non vengono a mancare. Il tema del regionalismo, del federalismo, dell’autonomia, dell’attaccamento al territorio e che la persona viene prima dello Stato, sono questioni fondanti che non vengono meno rispetto alla impostazione del partito che sta dando Salvini oggi che ha una maniera di comunicare molto diversa rispetto a Umberto Bossi>>.
Cambiare il nome potrebbe essere rischioso.
<<Ogni decisione la si prenderà al congresso, ma il fatto che la Lega continuerà a chiamarsi Lega, questo nessuno lo mette in discussione>>.