VARESE, 2 gennaio 2020- di GIANNI BERALDO-
L’ondata Verde è pronta ad abbattersi con fragore nei prossimi mesi sui refrattari scogli della politica varesina.
Non stiamo parlando dell’oramai smunto colore verde leghista (almeno quello di bossiana memoria), ma il Verde brillante-quello che connota il rifiorire della natura- del partito dei Verdi del quale in provincia di Varese (ma non solo) se ne erano perse le tracce.
Una rinascita fortemente voluta da qualche decina di persone, che hanno deciso di dire basta a quelle sterili e stantie tesi programmatiche dei classici partiti.
Gli stessi che sull’onda modaiola del momento, ora hanno deciso di inserire nei loro dibattiti da talk show, pure quei temi ambientali che tanto clamore stanno riscuotendo in tutto il mondo soprattutto grazie al movimento ”Fridays For Future”’e della sua giovane leader Greta Thunberg, che tanto successo hanno riscosso pure in Italia.
Giovani appunto.
Quelli che stanno lottando per la sopravvivenza del pianeta e del loro (ma pure del nostro) futuro.
Giovani che bisognerebbe ascoltare con attenzione coinvolgendoli anche fuori dai movimenti spontanei, proiettando le loro idee e proposte in ambiti politici dove la valenza decisionale risulta importante.
Un punto chiave questo anche per i neonati Verdi varesini ( nome completo “Federazione dei Verdi – Europa Verde della città di Varese”) che in poche settimane hanno iscritto 30 persone, formato un consiglio direttivo comprendente due portavoce quali l’architetto 26 enne Francesca Coffano e il sindaco di Comerio Silvio Aimetti che di esperienze in ambito politico ne ha maturate parecchie.
L’importanza del coinvolgimento dei giovani sottolineata dallo stesso Aimetti, da noi intervistato, che dice «Quello di rimettersi in gioco con i Verdi è un progetto che parte anche dalle discussioni, dalle chiacchierate con i miei figli parlando di ambiente, vedendo Greta quando ci parla di cambiamento climatico ecc; oppure come sindaco vedendo il mio lago inquinato, vedendo incendi o dissesti idrogeologici. Ma quando si parla di Verdi soprattutto si parla di ecologia, ossia gestire in maniera efficiente le nostre cose, il nostro patrimonio naturale. Ecco essere dei Verdi vuol dire proprio questo: parlare con i nostri figli, essere collegati al nostro territorio e guardare in prospettiva a medio e lungo termine senza più ragionare solo ed esclusivamente a livello quotidiano».
Parlando di progetti e prospettive a lungo termine, interessante come i Verdi varesini abbiano formato un comitato scientifico composto da ricercatori del JRC di Ispra e da esperti di tematiche ambientali ed economiche «tutti insieme abbiamo iniziato a preparare una proposta politica che proporremo a Varese e paesi limitrofi, ossia l’area di pertinenza del nostro circolo, portando idee e progetti che possano essere utili per le prossime elezioni amministrative che coinvolgeranno nel 2021 grandi realtà cittadine come Varese, Busto Arsizio e Gallarate dove, chissà mai, potremmo avere dei nostri candidati», dice ancora il sindaco di Comerio.
Nonostante nulla sia lasciato al caso fin dall’inizio, ovviamente è prematuro parlare di eventuali programmi elettorali, di alleanze, di candidati, ma l’interesse che hanno suscitato fin dalle prime settimane non è un fatto secondario.
«Da noi la porta é aperta a chiunque abbia idee e voglia di partecipare al nostro progetto politico», sottolinea ancora Aimetti.
Insomma i Verdi sono tornati e con essi riemergono quelle istanze di tipo ambientale che potrebbero davvero interessare molti giovani molti dei quali in questo modo potrebbero concretizzare in un alveo politico, tutte le loro importanti idee di cambiamento.
Il dato certo è che nell’aria vi è sentore di grandi cambiamenti anche a livello politico locale, dove civismo o associazioni partitiche come i Verdi potrebbero cambiare davvero gli equilibri della politica, quella rappresentata da partiti tradizionali ai quali non crede più nessuno. Forse nemmeno loro stessi.