VARESE, 10 gennaio 2020-di GIANNI BERALDO-
I progetti e opere di riqualificazione che cambieranno il volto della cittá è la grande scommessa dell’attuale amministrazione comunale.
Lavori gran parte dei quali se ne parla da decenni ma la cui realizzazione era diventata una sorta di chimera alla quale (forse) non credeva piú nessuno.
Poi la svolta con l’elezione a sorpresa nel 2016 del sindaco Pd Davide Galimberti e con lui un gruppo di amministratori capaci di dare concretezza a idee e proposte, che di fatto stanno facendo crescere Varese assecondando quei principi anche di internazionalitá, tipici piú di una cittá metropolitana piuttosto che di un piccolo capoluogo di provincia.
Scelte spesso vincenti che di fatto potrebbero spianare la strada anche per un secondo mandato per una giunta di centrosinistra, con prossime elezioni amministrative previste nel 2021.
Lasso di tempo utile per dare il via ai principali cantieri.
Come quello relativo alla riqualificazione aree stazioni, l’ex Caserna Garibaldi (che si tramuterá in grande polo culturale) oppure Piazza Repubblica, a breve sede del nuovo mercato cittadino dopo sondaggio tra gli stessi ambulanti.
Certo, non tutto ha funzionato a dovere in questi ultimi tre anni, con le evidenti pecche quali i sempre piú fatiscenti impianti sportivi comunali, eccezion fatta per il centro di atletica situato a Calcinate degli Orrigoni dove sono iniziati pure i lavori di riqualificazione del campo sportivo di calcio dive finalmente si potranno disputare partite di campionato.
Ma vedere cadere a pezzi lo storico stadio Franco Ossola, la piscina comunale e il piú recente palaghiaccio, fa male.
Di questo e molto altro ne abbiamo parlato con Andrea Civati, assessore all’Urbanistica, Mobilitá e programmazione Opere Pubbliche.
Iniziamo con il progettone relativo a riqualificazione aree stazioni
«Nelle prossime settimane entreremo nel vivo dei lavori con le demolizioni dei fabbricati fatiscenti e abbandonati da decenni, in questo modo già cambierà il panorama della città. Poi interverremo sulle piazze ora un po’ degradate come Piazzale Trieste e Piazzale Trento, veri biglietti da visita per chi arriva in città via treno. Oltre a questo riqualificheremo anche tutta la parte pedonale utilizzata quotidianamente da migliaia di pendolari e anche turisti. Da una recente verifica abbiamo appurato che solo in quei luoghi al mattino circolano circa 3000 persone, cifre importanti che testimoniano come bisogna dare una corretta presentazione della città in quell’area».
Passiamo alla “famosa” ex Caserma Garibaldi
«Ci stiamo attivando solo ora dopo una lunghissima elaborazione legata alla complessità della situazione, con problemi strutturali subentrati dopo l’acquisto avvenuto nel 2000, con ammaloramenti e principi di crolli che hanno richiesto investimenti importanti soprattutto nel 2015. Ora abbiamo cercato di concludere questa vicenda con una certa logicità, quella che esigono i cittadini che vogliono quell’edificio restituito alla collettività. Quindi grazie a un lavoro effettuato tra varie istituzioni come Regione Lombardia, Università dell’Insubria e Provincia di Varese, abbiamo chiuso un percorso di riqualificazione che ha portato al progetto definitivo ed esecutivo che bandiremo nei prossimi giorni».
Ma come verrà riqualificata, quali i progetti in essere?
«Il progetto è quello storicamente consolidato: ossia la realizzazione di un polo culturale.In realtà quel progetto originario è stato notevolmente arricchito dalla nostra amministrazione, prevedendo non solo la classica biblioteca ma decidendo di potenziare l’offerta culturale. La principale e novità consiste nell’inserimento dell’archivio “del moderno”, istituzione italiana importantissima oggi con sede a Mendrisio con fondi di importanti architetti, designer a altri artisti italiani. Grazie a un accordo di valenza internazionale tutto questo patrimonio riusciremo portarlo a Varese presso la Caserma Garibaldi. Polo Culturale dove si potrà accedere partendo dalla biblioteca dei bambini con spazi dedicati a loro per la lettura educandolo quindi a questo tipo di attività fin da piccoli, fino al grande approfondimento legato alla ricerca scientifica, all’architettura e designer, unita a ulteriori eventi che si potranno organizzare nell’auditorium o sala mostre previste nel complesso».
Ci spostiamo ora solo di qualche decina di metri rispetto all’ex Caserma: parliamo di Piazza Repubblica
«Noi abbiamo sempre sostenuto un’idea di riqualificazione un po’ diversa rispetto a quella securitaria. Il controllo del territorio va bene ma deve essere abbinato a una riqualificazione dello spazio pubblico altrimenti non si riescono ottenere risultati utili nel lungo periodo. L’anima di quell’area la si raggiunge anche attraverso il polo culturale dando a una forte vocazione a quell’area che abbiamo individuato con la ripresa del mercato in Piazza Repubblica, la stessa d’altronde che lo ospitava qualche decennio per poi essere trasferito in maniera insensata in Piazzale Kennedy. Ora lo riporteremo in Piazza Repubblica pensando al commercio in modo diverso con questa interessante commistura tra polo culturale e luogo appunto di commercio e vita sociale. Insieme all’assessore Perusin faremo ancora delle verifiche di traffico ecc..però siamo in fase avanzata. Con l’Accademia di architettura di Mendrisio progetteremo poi lo spazio pubblico, dettagliando arredo e conformazione estetica della piazza. Loro in questo eccellono».
Parcheggio di Via Sempione, progetto che ultimamente ha scatenato anche delle polemiche per ritardi conclusioni lavori.
Le polemiche le fa l’opposizione quando vede che le cose vengono fatte davvero. Il loro è un atteggiamento che fa un po’ sorridere visto che dopo decenni di inattività. In particolare proprio il progetto del parcheggio che risale ai primi anni Novanta. Finalmente dopo trent’anni di discussione questa amministrazione ha avuto la forza di attuare quel progetto. Forse dopo tutti questi anni di attesa si dovrebbe avere la pazienza di attendere qualche settimana in più per eventuali contrattempi, normali intoppi per un cantiere di grandi dimensioni come quello. Il parcheggio di via Sempione è un’opera utilissima alla mobilità, oltre a essere quel polmone di sosta indispensabile al centro storico della città, che in tal modo potrebbe crescere ulteriormente sotto il profilo dell’attrattività commerciale e turistica».
Parlando di politica e grandi progetti: questo è un anno cruciale per voi che amministrate la città
«Aldilà dell’appartenenza politica credo che i varesini abbiano colto il fatto che la città sia finalmente in movimento e lo si denoterà ancor più quest’anno così come l’anno prossimo con tutti i grandi cantieri aperti. Oltre a quelli che abbiamo menzionato aggiungerei anche il progetto di Villa Milyus, villa stupenda donata dalla famiglia Babini con un parco magnifico. Anche in questo caso un edificio acquisito dalle precedenti amministrazioni senza avere un reale progetto di riqualificazione. Pertanto abbiamo dovuto lavorare parecchio per dare una prospettiva a quel luogo e finalmente ci siamo riusciti prevedendo per quest’anno l’attivazione di un nuovo cantiere dando una nuova identità anche a Villa ».
Tutto bello, ma non si può dire altrettanto parlando di impianti sportivi comunali aldilà del bellissimo centro di atletica leggera a Calcinate
«Purtroppo la bacchetta magica non esiste. E’ vero, vi sono delle strutture che necessiterebbero dei miglioramenti come appunto diversi impianti sportivi con edifici realizzati qualcuno ancora prima degli anni Sessanta e altri realizzati nei due decenni successivi sui quali bisognerebbe intervenire. Stiamo lavorando per gradi e per poli di attrazione. A Calcinate ad esempio abbiamo fatto un lavoro che non riguarda solo l’atletica ma anche sul campo da calcio con completo rinnovamento dell’impianto di illuminazione e nuovi spogliatoi, dando la possibilità quindi di giocare partite ufficiali e non solo allenamenti. Altri lavori importanti verranno a breve avviati al Palaghiaccio con soggetti privati interessati alla sua riqualificazione, questo sicuramente anche in vista delle future Olimpiadi invernali del 2026. In tal senso siamo stati tra le prime amministrazioni comunali a pensare un percorso infrastrutturale sfruttando quell’evento internazionale. Nelle prossime settimane valuteremo l’offerta proposta da un pool con AcsmAgam capofila. Un pool ampio con competenze sportive e tecniche ben riconosciute. Tra l’altro proprio quest’anno stiamo avendo soddisfazioni anche sportive grazie ai Mastini dell”hockey Varese ora in testa al campionato di serie A. Parlando di strutture sportive non nego che dobbiamo ancora migliorare ma purtroppo è anche una questione di tempo con procedure amministrative che richiedono tempi lunghi».
Ma chi ha amministrato precedentemente la città evidenzia che molti vostri attuali progetti in realtà li avevano presentati loro.
«Non voglio fare polemiche ma gli atti parlano da soli. E’ vero, c’erano tanti progetti di cui si parlava ma non sono mai stati realizzati. Io credo invece che non abbiano avuto il coraggio politico nel portare a termini progetti di cui appunto si parlava. Le chiacchiere rimangono tali i fatti invece sono quelli che vedono i cittadini».
Il 2020 è un anno decisivo anche per l’avvio di una futura vostra campagna elettorale per le prossime amministrative: ancora una volta bisognerà tenere conto di quella corrente civica importante a livello di risultato finale.
«Varese da sempre è una città dalla forte natura civica. Personalmente interpreto il civismo come fare gli interessi della città aldilà delle appartenenze che poi sono giuste ci mancherebbe. Io ad esempio che sono iscritto e milito orgogliosamente in un partito politico (il Partito Democratico, ndr), non penso di non potere essere definito un civico, nel senso che agisco nell’interesse della città. Certamente vi sono delle forze civiche “più pure” il cui contributo noi abbiamo sempre valorizzato e questo accadrà anche in futuro. Ad esempio qualche giorno fa abbiamo ultimato il lavoro sui consigli di quartiere, strumento utile per l’espressione del civismo nella maniera più pragmatica del termine: ossia il cittadino che si mette in gioco. Anzi ne approfitto per lanciare un appello ai cittadini nel partecipare a questi consigli di quartiere, modo efficace per contribuire alla gestione della città».
Il suo è un assessorato tra i più complessi che richiede uno sforzo fisico e mentale non indifferente: nel caso di un secondo mandato a guida centrosinistra lei riaccetterebbe questo incarico?
«Sono molto grato al sindaco che mi ha dato questa opportunità perchè aldilà della fatica che sicuramente comporta questo ruolo, è anche una grande occasione dove tutti noi amministratori siamo messi alla prova con delle sfide eccezionali. Io in primis ho avuto l’occasione di imparare tante cose. E’ un ruolo che richiede un grande impegno ma regala pure tante soddisfazioni e motivo di crescita. Francamente l’unica cosa che penso ora è concludere bene quello che ho iniziato, poi faremo la campagna elettorale sperando vada bene, al resto ci penseremo al momento opportuno, ora è troppo presto».
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