VARESE, 13 gennaio 2020 – Studenti a confronto sul tema «Quale straniero?»: è questa la domanda che ispira la tavola rotonda in programma mercoledì 15 gennaio all’Università dell’Insubria, alle 20.30 nell’aula magna di via Ravasi 2. Sono coinvolte le classi terze della scuola secondaria «A.T. Maroni» di Varese che hanno partecipato al laboratorio «Legalità come prassi», nell’ambito del progetto Giovani Pensatori del Centro internazionale insubrico.
«Si tratta della restituzione pubblica di un percorso di conoscenza dello straniero – spiega la curatrice Stefania Barile – attraverso la lettura di Platone, Kant e Zygmunt Bauman, ma anche di studi più recenti relativi ai media, reportage giornalistici ed esperienze di vita: straniero è anche quella parte meno conosciuta della personalità individuale che può sorprendere il soggetto stesso, sia positivamente, sia negativamente».
Commenta Fabio Minazzi, ordinario di Filosofia della scienza e direttore del Centro internazionale insubrico: «Risulta particolarmente interessante, nell’era dei nativi digitali delineata dalle nuove spontanee abilità dei Millenials, formare una personalità capace di riconoscere l’altro come altro-da-sé, ma anche come altro-in-sé, quale parte integrante di un’umanità solidale e rispettosa dei principi di uguaglianza, libertà e fraternità, valori che favoriscono la coesione, la solidità e la compattezza della società».
La tavola rotonda sarà animata dagli studenti, che dopo le loro riflessioni faranno domande agli ospiti: i docenti dell’Insubria Fabio Minazzi e Katia Visconti; Fausto Colombo dell’Università Cattolica di Milano; Mattia Maestri, formatore e collaboratore di Cross, l’Osservatorio sulla criminalità organizzata diretto da Nando dalla Chiesa all’Università degli Studi di Milano; Oscar Delasa, formatore nell’ambito delle Opere Salesiane di Sesto San Giovanni; i docenti dell’istituto salesiano «A.T. Maroni» e la direttrice e preside Paola Maraschi.