Varese risponde bene alla paura virus ma strade, negozi, bar e hotel continuano ad essere deserti. I varesini: ”Vogliamo tornare alla nornalitᔑ

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Corso Matteotti

VARESE, 29 febbraio 2020- di GIANNI BERALDO-

I varesini non hanno paura del coronarovirus ma sicuramente lo temono, pur senza recepire in maniera esasperata i vari allarmismi.

Questa mattina dalle 10.30 e le 12-ossia uno degli orari di punta- abbiamo deciso di fare un giro nelle vie centralidella cittá (dove effettivamente l’affluenza era particolarmente ridotta soprattutto per essere sabato), notando come prima cosa che delle decine di persone incrociate nessuno indossava una mascherina protettiva.

Forse e paradossalmente per scongiurare qualsiasi tipo di contagio oppure “rischiando” di vivere nella normalità quotidiana.

Fa un certo effetto vedere vie super trafficate, come la centralissima via Sacco oppure viale Santantonio, con poche auto circolanti. Mentre un certo dinamismo lo si riscontrava in Corso Matteotti: anche in questo caso decisamente meno affollato rispetto ad altri sabati.

Via Sacco questa mattina alle 11.30

Altra cosa che balza all’occhio sono quegli sguardi indagatori quando ci si incrocia, come dire ”Speriamo non sia contagiato”. Tutto questo senza comportamenti eccessivi e decisamente nella norma, pur in una situazione emergenziale che vede Varese coinvolta tra le aree gialle avendo già registrato qualche persona contagiata.

Certo, a volte si sfiora il ridicolo quando una giovane ragazza avverte il suo compagno che l’anticipa a piedi di qualche metro, avvertendolo di «stai attento a non respirare troppo»!

Come dire: in questi frangenti emerge il ”meglio di noi stessi”.

Poi vi è chi affronta la situazione con piglio serafico pur mantenendo la giusta preoccupazione, come la signora che gestisce il bar presente a Palazzo Estense”Caffè 21”che dice «Guardi, le precauzioni ovviamente le prendiamo come da ordinanza comunale e regionale, però come facciamo a sapere quale cliente potrebbe essere contagiato oppure no? Insomma viviamo la situazione con cautela ma pur sempre serenamente».

Percorriamo altre vie come la defilata ma sempre trafficatissima viale Aguggiari riscontrando, come in altre vie, un netto calo di automobili.

Viale Santantonio questa mattina verso le 11

Identico refrain in altra zona della città ad alta densità di traffico, qual’é viale Santantonio con solo qualche auto a percorrere il viale alle ore 11.

Ma la nota più dolente dell’intera faccenda risultano essere gli esercizi commerciali, gran parte di essi completamente deserti. Compresi quelli del centro commerciale Le Corti.

Gli unici ad avere qualche cliente sono i bar del centro città «in questi giorni però si sono dimezzati e non vediamo segnali di ripresa se la situazione dovesse rimanere tale», ci confida una dipendente dello storico Caffè Zamberletti in Corso Matteotti

Negozi, bar, ristoranti, hotel che pagano e pagheranno in modo importante questa emergenza sanitaria con strascichi economici devastanti, che per molti di loro risulteranno  purtroppo fatali per il loro futuro.

Nello stesso momento, rispetto alla nostra inchiesta tra la gente e commercianti, il sindaco Davide Galimberti si recava a fare la spesa alimentare presso il mercato cittadino, gesto importante utile a dimostrare che Varese sa sconfiggere la paura e che i varesini devono affrontare questa emergenza con il piglio giusto e senza drammi.

Il sindaco Galilmberti durante la spesa al mercato cittadino

Bene ha fatto il primo cittadino di Varese, anche questi sono atteggiamenti utili e costruttivi per stemperare quella dose di panico e paura come normale sia in questi casi.

Non sappiamo se le cose rimarranno tali e per quanto tempo, ma vi è poco da recitare proclami (parliamo dei politici) dandosi invece da fare per ristabilire al più presto la normalità. Quella che francamente manca a tutti noi.

direttore@varese7press.it