Lombardia chiusa per virus: pronta bozza decreto del Dpcm.

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VARESE, 7 marzo 2020- Per “contrastare e contenere il diffondersi del Coronavirus” il governo dispone di “evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita” nella Regione Lombardia e in 11 province di Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Marche dall’8 marzo al 3 aprile. Lo prevede la bozza del dpcm atteso ad ore, bozza suscettibile di modifiche da parte di Palazzo Chigi . Nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria. Viene fatta eccezione per “indifferibili esigente lavorative o emergenze”.

La bozza del provvedimento del Governo – che ho ricevuto solo in serata – sembra andare nella direzione del contenimento della diffusione del virus, invitando – con misure piu’ incisive – i cittadini alla prudenza”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio
Fontana. “Cio’ detto – ha continuato – non posso non evidenziare che la bozza del DPCM e’, a dir poco, ‘pasticciata’ e necessita da parte del Governo di chiarimenti per consentire ai cittadini di capire cosa si puo’ fare o meno”. “La confusione e’ evidenziata anche
dalle moltissime chiamate che stanno giungendo al mio telefono e a quello di chi da giorni e’ al mio fianco per affrontare questa emergenza”.

Il presidente della Regione aggiunge Siamo comunque in contatto con i rappresentanti del Governo, per cercare di mettere i cittadini e le categorie sociali in condizione di capire cosa possono fare domani.
Abbiamo inviato a Roma le nostre osservazioni e la collaborazione tra i nostri tecnici e quelli di Palazzo Chigi e’ costante”.

LAVORATORI FRONTALIERI-“Siamo in contatto con le autorità cantonali che insieme a quelle federali dovranno appurare con l’Italia qual è l’esatto contenuto del decreto: naturalmente nel frattempo sono arrivate numerose telefonate dalle imprese associate”, spiega alla RSI Stefano Modenini, direttore dell’Associazione industrie ticinesi (AITI), in merito alla bozza del decreto per la “chiusura” della Lombardia per contenere la diffusione del coronavirus. “Dobbiamo attendere il testo definitivo, soprattutto per quanto riguarda il flusso dei lavoratori, non è escluso che ci possano essere delle deroghe per le persone che si spostano per lavorare. Anche l’Italia è consapevole che oltre 60.000 italiani vengono ogni giorno in Svizzera a lavorare, aspettiamo per capire quale sarà l’effetto di questo decreto su di loro”, ha aggiunto.

redazione@varese7press.it