La proposta dei Verdi di Busto Arsizio: “Con le auto ferme, parte delle assicurazioni siano destinate alla crisi alimentare”

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BUSTO ARSIZIO, 31 marzo 2020-Da più di un mese tutta l’Italia sta subendo l’emergenza Coronavirus. Il traffico veicolare è drasticamente sceso a meno del venti per cento della circolazione normale, con il conseguente quasi totale azzeramento degli incidenti stradali.

Sulle strade italiane la circolazione limitata fa risparmiare feriti e morti, situazione che consente un alleggerimento anche negli ospedali, drammaticamente impegnati in altra durissima lotta per la vita. Questa assenza di sinistri ha un riflesso pratico nella vita economica del paese: milioni di polizze RCA sono pagate dagli italiani senza ricevere niente in cambio. Si stima che circa quaranta milioni di polizze assicurative in Italia costano due euro al giorno ai sottoscrittori; in un mese sono oltre due miliardi di introiti per le compagnie assicuratrici a fronte di spese bassissime nei risarcimenti.

I Verdi Ecologisti di Busto Arsizio propongono al Governo, alle parti sociali e alle compagnie assicuratrici, consce della loro responsabilità sociale, di destinare una parte consistente di questi guadagni inaspettati alla popolazione italiana più bisognosa in queste settimane. Citiamo il Banco Alimentare, che ieri ha comunicato il grande aumento delle richieste di aiuto, spesso di famiglie con bambini in difficoltà.

Rivolgiamo questo appello alle compagnie assicurative in forma di richiesta umanitaria: devolvano spontaneamente una parte degli utili della RCA alle famiglie italiane in difficoltà, tramite le organizzazioni statali e la sussidiarietà verticale.

Rivolgiamo questa richiesta anche al Governo del presidente Giuseppe Conte, perché a fronte di un servizio praticamente nullo, i soldi delle polizze RCA in eccesso siano destinati agli aiuti umanitari anche tramite provvedimenti ministeriali di autorità.

Rivolgiamo infine un appello alla popolazione italiana perché appoggi questa forma di contributo al superamento della crisi pandemica, alla quale dobbiamo evitare di trasformarsi in crisi sociale.