Intervista al sindaco Davide Galimberti: ”Dobbiamo fare in modo che tutto torni ad una certa normalitá, ma non sará come prima”

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VARESE, 10 aprile 2020- di GIANNI BERALDO-

Dopo quasi due mesi da inizio emergenza sanitaria siamo finalmente riusciti a contattare il sindaco di Varese Davide Galimberti, fino a questo momento (anche ora ovviamente) impegnato a gestire la macchina comunale in tutte le sue mille sfaccettature, messa in profonda crisi da questa imprevidibile pandemia dal devastante impatto sanitario e sociale.

Al sindaco abbiamo posto una serie di domande focalizzando l’attenzione soprattutto su come potrebbe reagire la cittá e gli scenari futuri relativi al post emergenza.

I dati ufficiali pubblicati nella giornata di ieri parlano di un sensibile aumento di contagi a Varese, anche se in linea di massima pare che i varesini stiano rispettando le regole. Rimane il problema di questo lungo weekend pasquale.

«I dati di ieri della provincia di Varese, nonostante sia stata preservata dalla grande

I lavori di riqualificazione area stazioni, riprenderanno ma con nuove regole

emergenza sanitaria con numero dei contagi inferiore rispetto ad altre realtà, dicono che non siamo assolutamente usciti dalla crisi, dalla emergenza, quindi dal rigoroso rispetto delle regole stabilite dal Governo e dalla Regione proprio per evitare contatti tra le persone quindi diffusione del virus. Pertanto l’invito che rinnovo è quello di stare a casa senza farsi ingannare dal bel tempo festeggiando Pasqua e Pasquetta fuori casa come da tradizione».

Martedì scorso avete istituto un tavolo di confronto con rappresentanti dei commercianti e artigiani varesini, verificando quali misure economiche adottare una volta superata la fase emergenziale. Rimane il grande rischio che molte attività non riapriranno più.

«Io partirei da un aspetto molto positivo: il fatto che l’Europa abbia dato l’ok a un piano di investimenti importanti a supporto del sistema economico europeo. Questo grazie a una forte pressione anche dello Stato italiano. Insomma un primo grane aiuto per affrontare questa grave crisi che sarà ancora più significativa nei prossimi mesi. Come Comune abbiamo attivato questo tavolo proprio per iniziare a lavorare insieme con tutte le categorie, alle forze economiche e sociali, cercando di individuare strategie e misure finalizzate a evitare che vi siano delle chiusure, e che vi sia gradualmente una ripresa delle attività. Questo con la consapevolezza che non sarà come prima, con cambiamenti nelle abitudini di ciascuno di noi già in atto e che cambieranno ancora in maniera significativa nei prossimi mesi del quale ne dovremmo tenere conto».

Centro cittá deserto per restrizioni

Parliamo della delicata questione RSA varesine: cosa è successo in realtà? Perché non sono state adottate tutte le misure necessarie atte a tutelare gli ospiti e personale sanitario? Ma soprattutto perché non vi è chiarezza sui dati relativi a ospiti e personale contagiato o peggio deceduto?

«La questione delle Rsa e in generale delle Comunità per disabili e anziani sono i luoghi di massima fragilità come del resto anche gli ospedali Come abbiamo visto questo virus quanto attecchisce in questi luoghi è estremamente pericoloso causando un elevato numero di vittime. Sicuramente da parte delle autorità sanitarie, della Ats, vi è stata una sottovalutazione del problema. Il fatto che non siano stati effettuati i tamponi necessari su ospiti e personale richiesti dalle varie strutture residenziali evidenzia che vi è stata appunto una sottovalutazione del problema, come denunciato da diversi sindaci e responsabili di alcune strutture. Ora bisogna porre rimedio al più presto per evitare nuovi pericolosi focolai con una serie di ricadute importanti. Sotto il profilo comunicativo mi pare vi sia massima trasparenza senza però generare eccessivo allarmismo».

INTERVISTA AUDIO

Parlando di comunicazione, secondo lei perché vi sono stati e forse continuano a esserci, dei gravi ritardi comunicativi da parte di chi è proposto a diffondere dati inerenti numero persone contagiate, ricoverate o decedute a Varese così come nel resto della provincia?

«Come abbiamo fatto presente agli organi competenti compresa la Prefettura, di fatto vi è un significativo ritardo di comunicazione che potrebbe essere particolarmente pericoloso nell’ipotesi se la situazione dovesse sfuggire di mano».

Cantieri della grandi opere varesine: quando ripartiranno i lavori dopo

L’assessore Lovato con il sindaco Galimberti

l’emergenza, sarà tutto come prima o qualcosa bisognerà rivedere a livello di progettualità?

«Ovviamente l’auspicio è che possano ripartire al più presto poiché sono interventi importanti per la città e che il territorio aspetta da tempo. Soprattutto adesso in una situazione di grande crisi aver messo in circolo una serie di risorse importanti e avere attivato una serie di cantieri che la città attendeva da tantissimo tempo, serve anche per il rilancio economico del territorio. Poi ve ne saranno molti altri di cantieri che partiranno utili proprio a supportare il sistema economico del Paese e della nostra provincia. Quindi non appena la situazione lo consentirà e con la massima garanzia per la sicurezza dei lavoratori, si spera che possano riprendere al più presto tutti i lavori lasciati in sospeso».

Tra le manifestazioni più attese dai varesini ma non solo quella di Nature Urbane, appuntamento che a questo punto potrebbe slittare al 2021

«Vedremo in base alle evoluzioni della crisi sanitaria anche rispetto a tutte le altre manifestazioni culturali e sportive che abbiamo in programma e che abitualmente la città ospita. Nelle prossime settimane faremo le dovute riflessioni perché dobbiamo garantire da una parte la massima osservanza delle regole per evitare ulteriori forme di contagio, dall’altra dobbiamo fare in modo che si torni ad una normalità così fondamentale anche per l’aspetto psicologico che riguarda tutti noi, con risvolti anche sotto il profilo economico e sociale».

direttore@varese7press.it