Lettera aperta: “Signor Governatore Fontana esistono correlazioni tra Covid-19 e allevamenti intensivi?”

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Attilio Fontana, presidente Regione Lombardia

VARESE, 15 aprile 2020- Facciamo un passo indietro: Montichiari (BS), lunedì 17 ottobre 2016, ore 10.30 di lunedì mattina, bambini di quarta elementare di una scuola di Vighizzolo di Montichiari, accusano malori (nausea e vomito) mentre sono a scuola, dentro loro classi. La causa? Forti odori che respiravano nell’aria. Soccorsi i bimbi accusarono un forte bruciore agli occhi e alla gola, e per sette di loro si rese necessario il ricovero presso l’ospedale Civile di Brescia.

Le analisi effettuate sui bimbi ricoverati in ospedale rilevarono alte percentuali di carbossiemoglobina: una forma di emoglobina nociva in percentuali così elevate che solitamente si riscontrano solo nei fumatori.

Ma non era la prima volta, si trattava di un deja vu per molti abitanti, che rimandava ad un caso del 10 gennaio 2012: anche allora i bambini delle elementari vennero colti da malore.

Ed eccoci arrivati all’emergenza coronavirus e alla puntata del programma Report andato in onda su Rai 3 lunedì 13 aprile.

Nel programma si affronta la possibile correlazione tra allevamenti e agricoltura intensivi della Pianura Padana e la diffusione del Covid-19. 

Se si guarda la mappa sulla densità di emissioni dell’ammoniaca in pianura padana si accorge che la parte con le più alte soglie corrisponde al triangolo tra Brescia, Mantova e Cremona, quello con il maggior numero di allevamenti intensivi d’Italia. Queste enormi quantità di ammonica sono prodotte dai liquami degli allevamenti che durante l’anno vengono prima stoccati e poi spansi nei terreni agricoli. Secondo l’Arpa esiste una correlazione tra gli spandimenti e l’aumento del Pm10 in pianura padana.

Eppure la Regione Lombardia per tutto il mese di febbraio ha concesso per ben 7 volte l’autorizzazione agli spandimenti nella zona del bresciano anche se era in vigore il blocco invernale. E quello che è successo, guardando i dati dell’Arpa, è che nei giorni in cui sono stati autorizzati gli spandimenti ci sono stati diversi sforamenti dei limiti di Pm10 nella provincia di Brescia. Solo pochi giorni fa la Società italiana medicina ambientale ha pubblicato un position paper dove si ipotizza che il Pm10 abbia aiutato la diffusione del Corona Virus in Pianura Padana: il particolato avrebbe trasportato come un aeroplano le particelle del virus a decine di metri di distanza aumentando i contagi. Lo studio della Sima cita proprio il caso bresciano, la zona in cui abbiamo girato tutto il mese di febbraio, mentre erano all’opera gli spandimenti di liquami e mette in correlazione il numero degli sforamenti di Pm10 con l’aumento della diffusione del Covid 19 nella popolazione.

Signor Governatore in merito a quanto scritto, tutti, cittadini e Politici, abbiamo una grande responsabilità e si auspica un cambiamento di rotta ad una economia che ha raggiunto dei limiti che la Natura non può più tollerare. Esistono peraltro innumerevoli Comitati e Associazioni che da anni lanciano gridi di allarme spesso inascoltati colpevolmente per il condizionamento dei poteri forti.

Noi uomini siamo solo di passaggio su questa terra e abbiamo l’obbligo morale di lasciare integra alle generazioni future questa terra che ci accomuna.

Chiedo però a lei, Governatore Attilio Fontana, che oltre alla responsabilità morale ha un obbligo istituzionale, delle risposte in merito alla tutela della salute dei cittadini lombardi.

p.s.: questo è un estratto della lunga lettera aperta inviata da Massimo Mastruzzo, Responsabile Regionale Lombardia M24A-ET