VARESE, 20 aprile 2020-Comprendere come sta reagendo il fedele/cittadino nel vivere l’esperienza di fede durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 con le restrizioni all’esercizio pubblico del diritto di libertà religiosa, con le celebrazioni della Chiesa cattolica che vengono trasmesse online e le attività religiose erogate via social: è l’obiettivo della prima indagine con taglio socio-giuridico sul tema lanciata dall’Università Giustino Fortunato in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e con il Dipartimento di Diritto canonico della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Merdionale – Sez. San Tommaso d’Aquino.
La ricerca, dal titolo “Libertà religiosa e fede al tempo del Covid-19” ha registrato già 2500 risposte in soli due giorni e si basa sulla somministrazione online di un questionario i cui risultati serviranno a comprendere anche l’opinione dei fedeli sulle misure adottate per contenere la diffusione del virus.
Il Comitato scientifico promotore dell’indagine e della ricerca, in assoluto la prima che tasta il polso delle questioni socio-giuridiche legate al fenomeno religioso in quest’epoca di contagio, è composto dai docenti dell’Unifortunato Paolo Palumbo, Straordinario di Diritto ecclesiastico e canonico, Salvatore Forte, Aggregato di Statistica e Elvira Martini, Associato di Sociologia generale unitamente ai colleghi Raffaele Santoro, Associato di Diritto ecclesiastico e canonico dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Antonio Foderaro, Straordinario di diritto canonico ed Edoardo Scognamiglio, Straordinario di Teologia della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sez. S. Tommaso d’Aquino di Napoli.
Il questionario online, diffuso a partire da sabato 18 aprile, ha già avuto un ottimo successo con le numerosissime risposte complete già inviate, segno inequivocabile del bisogno che c’è di partecipare a un dibattito pubblico in vista di una riflessione scientifica su come l’esperienza che stiamo vivendo stia mutando le dinamiche del “vivere” l’esperienza confessionale cattolica ma rischi anche di condizionare il diritto di libertà religiosa e compromettere anche la sana collaborazione tra lo Stato e la Chiesa cattolica.
“I 15 quesiti che abbiamo posto – spiega il Prof. Paolo Palumbo – spaziano lungo tre filoni di indagine principale: quello della relazione tra Stato e Chiesa, quello sacramentale e quello del rischio della “viralizzazione” (così l’ha definita papa Francesco) dell’esperienza di fede con il moltiplicarsi di celebrazioni e attività religione trasmesse online. La straordinaria emergenza sanitaria che stiamo vivendo ci ha indotto a porci alcune domande fondamentali sul futuro ma partendo da una verifica dal basso del giudizio e dell’opinione dei fedeli cattolici. Cerchiamo di sondare come i fedeli avvertono i provvedimenti assunti dal Governo e condivisi dalla Chiesa cattolica, quali sono le conseguenze che meno condividono e qual è la privazione della vita di fede che sta più pesando; cerchiamo di sondare se c’è o meno reale conoscenza dei contenuti dei provvedimenti che riguardano la libertà religiosa e come i fedeli si sono adatti a vivere la “vita liturgica e sacramentale” attraverso i mezzi di comunicazione sociale”.
Il questionario è reperibile online: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSc4agttIB35tCM5ku2BV3g39s8QYyWC04zlhq6o-Thz2modFQ/viewform
Possono partecipare tutti ma è necessario rispondere con sincerità e serietà con la consapevolezza di vedersi garantito l’assoluto anonimato in merito alle informazioni che saranno raccolte. Rispondere alle domande è facile.
È sufficiente scegliere e spuntare, tra tutte le risposte, quella che si ritiene più vicina al proprio parere. I risultati dell’indagine saranno disponibili a conclusione della FASE 1 dell’emergenza e tutte le informazioni raccolte, trattate statisticamente e scientificamente, confluiranno in un saggio scientifico ed in un report a cura del Comitato scientifico.