VARESE, 27 aprile 2020-L’apertura delle attività di acconciatore e dei centri estetici è stata rinviata al 1° giugno: Confartigianato Varese la ritiene una decisione assurda.
Si tratta di imprese pronte, sicure ma purtroppo ancora ferme: solo sul territorio varesino si rischia di fare collassare centinaia di operatori; 49mila su scala nazionale. Uno tsunami che produrrebbe una perdita economica pari ad oltre 1.078 milioni di euro (18,1% del fatturato annuo), importo calcolato combinando i mancati ricavi a causa della chiusura e la concorrenza sleale che in questi mesi ha ulteriormente penalizzato gli operatori.
Una scelta inaccettabile, quella presa dal Governo: «Nei giorni scorsi abbiamo inviato proposte dettagliate al Governo, dimostrando la ferma volontà del comparto benessere di adottare tutte le misure necessarie a ripartire nel rispetto della sicurezza del cliente e dell’operatore. Niente, neanche una risposta, e oggi…Non si riapre e non si vedono all’orizzonte aiuti efficaci ed effettivi a sostegno dei tanti sacrifici fatti»: questa la presa di posizione di Confartigianato Varese e degli imprenditori del settore.
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