SOMMA LOMBARDO, 8 maggio 2020-di GIANNI BERALDO-
Sono trascorsi esattamente dieci anni dal giorno inuagurale di Volandia, museo del volo collocato ridosso dell’aeroporto internazioanle di Malpensa, oggi sempre piú polo attattivo per milioni di appassionati del volo in tutte le sue forme.
Ricordo molto bene quel giorno, quel caldo 8 maggio 2010, evento che seguí con estrema attenzione anche il nostro giornale nel suo primo anno di vita.
Volandia non era ancora quella meravigliosa e gradissima sede espositiva cresciuta moltissimo negli anni, sia a livello di spazi espositivi che di proposte, ma giá si intuiva che la scommessa era vinta.
Girando tra i vari ed enormi spazi (chiamarli padiglioni é riduttivo) si entra in un’altra dimensione, quella di ”volare” con la fantasia solcando i cieli di tutto il mondo, oppure esplorando lo spazio piú profondo ammirando riproduzioni (ma molti oggetti e sono a nche autentici) in scala reale di navicelle spaziali come i primi voli dell’Apollo ad esempio.
Oppure il Dc9 presidenziale Alitalia che nel 1982 riportó in Italia la Nazionale italiana fresca vincitrice del mondiale in Spagna. In questo caso recuperati tutti gli interni orginali compresa la riproduzione della famosa partita a scopone tra il presidente Sandro Pertini e gli azzurri Zoff, Causio e mister Bearzot.
L’aereo, divenuto troppo vecchio, stava per essere demolito ma il museo dell’aeronautica Volandia aveva lanciato un appello perché si salvasse e ha messo a disposizione i propri spazi per ospitarlo. L’operazione finí bene con l’allora il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, che firmó una nota in cui la compagnia aerea dichiarava la sua disponibilità ad evitare “il peggio”.
Su questo speciale anniversario interviene il presidente di Volandia Marco Reguzzoni
«Dai 5.000 metri iniziali, oggi siamo diventati uno dei più grandi musei d’Europa, decuplicando la superficie coperta (oggi 50.000mq) e aggiungendo 200.000 metri quadri di parco esterno. Siamo cresciuti insieme, superando traguardi inimmaginabili: più di 100 velivoli, 200 volontari, 150.000 visitatori, pezzi unici come l’aereo del Papa o il nuovo arrivo Mangusta. Tutto realizzato con grande passione e senza contributi pubblici. Un grazie a chi ci ha sempre creduto, a chi ci ha sostenuto e a chi si impegna quotidianamente. Mancano ormai pochi giorni alla riapertura e VOLANDIA ha voglia matta di tornare a far divertire».