La denuncia: “Sversamento nelle falde acquifere di Villadosia, chi ha commesso errori ne dovrà rispondere”

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CASALE LITTA, 11 maggio 2020- Riportiamo solo una parte della lunga denuncia esternata da Nicola Turato, capogruppo lista Uniti per Cambiare di Casale Litta, inerenti pericolosi sversamenti nelle falde acquifere di Villadosia <<Ad oltre un anno dalla segnalazione (fatta a marzo 2019), nonostante l’emergenza in corso, preme ancora evidenziare la situazione che presenta il Reticolo Idrico Minore (RIM) del Comune di Casale Litta, in frazione Villadosia.

La vicenda (opportunamente segnalata ai soggetti preposti) riguardava un ampio sversamento di acque reflue che, confluendo in una serie di canali facenti parte del RIM, arrivava poi al Fiume Strona e, conseguentemente, coinvolgeva anche il limitrofo Parco del Ticino.

Area di particolare pregio, in quanto le relative falde alimentano anche uno dei principali pozzi per l’approvvigionamento di acqua potabile.

Al momento nessuno ha concretamente provveduto al corretto ed integrale ripristino dello stato dei luoghi ed, anzi, il contesto tutt’oggi peggiora, a causa di tale disinteresse.

Le acque, una volta trattate da un impianto di depurazione, continuano a confluire in detto reticolo ma, a causa dell’alveo ostruito (in più punti) e delle aree limitrofe (prive di manutenzione e cura), tracimano (insieme a diversi materiali, come assorbenti, ecc.), a pregiudizio dei terreni e dei boschi limitrofi. Le acque così, in più punti, ristagnano.

Inoltre oggi sono presenti anche delle alghe rosse, che generalmente si formano per un eccesso di nutrienti contenuti nell’acqua e per le condizioni ambientali.

E si tratta anche di valori protetti costituzionalmente (art. 32 e 42).

Nello stato in cui si trova oggi l’area interessata, e in presenza di clima estivo, c’è un concreto rischio per la salute pubblica, in quanto vi è un ambiente adatto alla proliferazione di insetti, parassiti e batteri, in prossimità del centro abitato della frazione Villadosia.

Chi ha commesso errori deve risponderne, su questo non devono esserci ombre.

Di certo, come ha sostenuto qualcuno, non sono polemiche becere e senza fondamento, ma dati oggettivi ed inconfutabili, agevolmente verificabili da chiunque.

Come lo stato in cui versa oggi il RIM.

Tra l’altro pure oggetto di formali interrogazioni agli atti (così come per ogni problema che si sia presentato) e, pertanto, nessuno, dalle nostre parti, può dire “non sapevo”.

Ogni cittadino è parte responsabile ed attiva nella vita democratica del Paese, ed a maggior ragione lo è chi ricopre una pubblica funzione (art. 54 Costituzione), come un consigliere comunale>>.

Il consigliere e Capogruppo di Uniti per cambiare

Avv. Nicola Turato

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