VARESE, 15 maggio 2020-Spett.le Varese7press, ho scritto a Mattarella, Fontana, Silvia Sardone, Omnibus, Unomattina, Tagadà, Valerio Staffelli, per sensibilizzarli sulla questione esami di stato, vedi se anche tu puoi scrivere a proposito.
Questo è il testo della lettera:
Gentile…., sono una mamma di una maturanda, ma Le scrivo anche a nome di un’intera comunità di docenti, genitori, alunni che hanno formato un gruppo sulla pagina Facebook dal nome “maturità online 2020” di oltre 4000 aderenti.
Esprimiamo la nostra preoccupazione per il fatto che, a meno di un mese dall’inizio dell’esame di stato, la ministra Azzolina continui a manifestare la ferma intenzione di sostenere gli esami di stato in presenza, nonostante l’epidemia di coronavirus.
Per il momento è uscita una bozza di ordinanza ministeriale. La nostra preoccupazione
riguarda il fatto che non sarà in alcun modo possibile essere in condizioni di sicurezza: le aule scolastiche più grandi sono di circa 25 mq e ogni esame dura circa un’ora, il ché significa una permanenza in aule poco arieggiate con altri 6 commissari per almeno 7 ore al giorno. In aggiunta ci saranno un candidato e il testimone per un’ora di esame a rotazione (l’esame prevede 5 candidati al giorno).
I bagni della scuola sono comuni e per quanto il piano di sicurezza possa essere ben studiato, supponendo anche che ci vengano forniti guanti e mascherine, saremmo comunque tutti in condizione di rischio, senza poter usufruire del bagno, senza aria condizionata, senza ventilatori. Molte commissioni saranno senza presidente, il dato è diffuso dalle USR regionali che sollecitano i professori a fare domanda.
Anche parecchi genitori dei ragazzi sono preoccupati, molti abitano in provincia e i ragazzi dovrebbero prendere treni, pullman e mezzi pubblici.
La decisione degli esami in presenza suscita perplessità anche tra gli studenti e molti dirigenti, che non vogliono giustamente assumersi la responsabilità penale di un’eventuale contagio.
Per non parlare del personale ATA che dovrebbe sanificare 2 volte al giorno la scuola senza averlo mai fatto prima. E magari anche assumersi la responsabilità di misurare la febbre.
Cosa accadrebbe poi se un commissario, un alunno, un addetto ATA dovessero ammalarsi? Si bloccherebbe tutto l’esame e finirebbero tutti in quarantena? E fino a quando? Come farebbero i ragazzi che devono iscriversi all’università?
In un periodo in cui anche le Università fanno esami e tesi di laurea online, mi sembra dannoso, anacronistico e poco utile perseguire ostinatamente questa modalità di esame.
Pertanto Le chiedo di dare voce alla nostra richiesta di poter svolgere esami online in assoluta sicurezza.
Ringraziandola per l’interesse, porgo i migliori saluti
Lory Borrelli
PS ieri dopo audizione sindacati/Azzolina/CTS, sono state pubblicate queste dichiarazioni:
Leggo su Tecnica della scuola, flgci ed alte testate on line le dichiarazioni della Ministra e del CTS a seguito dell’incontro odierno con i sindacati:
“Gli esami di stato saranno il primo test e sarà l’occasione per dare risposta a molti dei quesiti che ci saranno sottoposti. Dopo gli esami di Stato sarà possibile un ulteriore incontro per fare il punto della situazione in vista della ripartenza di settembre”
☣️ECCO COSA SIAMO, UN ESPERIMENTO!!!
DICIAMO NO A GRAN VOCE A QUESTA IMPOSIZIONE!!!☣️
Basta!