”Poco verde e permeabilitá”, l’Associazione Verdi Ambiente e Societá ha presentato ricorso ambientale contro il PII di Mind

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Il masterplan della ex area Expo

MILANO, 8 giugno 2020-L’associazione Verdi Ambiente e Società ha presentato lunedì 1 giugno 2020 il ricorso di 46 pagine al TAR della Lombardia contro il Programma Integrato di Intervento MIND per lo sviluppo della zona al confine nord-ovest di Milano, l’area di un milione di metri quadrati che nel 2015 ha ospitato i padiglioni dell’Expo e prima era agricola.

Da Porta Nuova a Citylife, tutti i programmi d’intervento fino ad oggi realizzati a Milano hanno  previsto per lo meno il 50% della superficie a verde. Solo il Programma Mind riduce il suo verde a circa il 20%.

Gli obiettivi dell’accordo di programma, ratificato dai consigli comunali di Milano e Rho, e del referendum del 2011 sono stati del tutto disattesi, sia per come poi si è svolta l’esposizione universale sia in questo nuovo programma d’intervento sulla zona.

Infatti, Expo non realizzò il grande parco agricolo-alimentare da lasciare in eredità a Milano e comuni limitrofi e adesso questo PII non prevede il 65% del terreno permeabile.

Ora si vuole fare passare l’ospedale Galeazzi, lo Human Technopole e la Statale come parco tematico scientifico-tecnologico, che dovrebbe rispettare i vincoli dell’Accordo di Programma. In realtà si tratta di un piano urbanistico per 68.000 persone al giorno, una cementificazione quasi totale del territorio e un enorme consumo di suolo, con la permeabilità dell’area che si ridurrà a solo il 27% di tutta la superficie.

Inoltre, in caso di future epidemie come quella attuale si creerà un’area ad alto rischio, con la convivenza di una quantità elevata di personale ospedaliero, pazienti, impiegati, ricercatori e studenti in uno spazio ristretto per lo più al chiuso e la condivisione di servizi e trasporti quotidiani affollati, con l’impossibilità di raggiungere l’area a piedi o in bicicletta data la lontananza dal resto della città.

Per sanare questa gravissima mancanza ambientale, si deve assolutamente aumentare la superficie a verde non costruendo gli edifici previsti per il campus della Università Statale di Milano che deve rimanere a Città Studi, e diminuendo il suolo occupato dagli edifici privati.

Il ricorso è sostenuto dall’Assemblea Città Studi, che riunisce i gruppi di residenti, studenti, lavoratori, docenti e ricercatori, dal 2017 si oppone allo spostamento della Università Statale nell’area Expo ed è attiva nella salvaguardia del quartiere di Città Studi.

La raccolta fondi per le spese legali ha raggiunto 5.000 euro in pochi giorni ed è tuttora in corso sulla piattaforma Gofundme: https://www.gofundme.com/f/ricorso-al-tar-contro-il-pii-mind .