VARESE, 8 giugno 2020-Si moltiplicano le domande di regolarizzazione di rapporti di lavoro in nero presentate dall’entrata in vigore del provvedimento che consente l’emersione degli irregolari, stranieri ma non solo. Un tema importante su cui è forte l’impegno della Cgil.
A partire da questa settimana la Cgil di Varese metterà a disposizione presso le proprie sedi di Varese, Busto Arsizio, Saronno, Gallarate, Tradate e Besozzo sportelli dedicati alla platea delle lavoratrici e dei lavoratori, e dei loro datori di lavoro, interessati dalla “Regolarizzazione 2020”.
Possono accedere alla regolarizzazione: il cittadino per il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo (valido sei mesi), per stranieri con permesso scaduto dal 31 ottobre 2019, che prima di tale data ha svolto lavoro domestico, lavoro in agricoltura, allevamento, ecc.; i datori di lavoro che intendono regolarizzare un cittadino straniero che svolge lavoro domestico, lavoro in agricoltura, allevamento, ecc.
Presso le sedi Cgil verranno fornite tutte le informazioni utili sulla documentazione necessaria per le due diverse regolarizzazioni. Successivamente alla comunicazione degli interessati di essere in possesso dei requisiti previsti e della documentazione utile, verrà fissato l’appuntamento con l’ufficio migranti per l’inoltro telematico della domanda di regolarizzazione. Viene comunque garantita la possibilità al cittadino di utilizzare Digita – CGIL, il portale per l’invio di telematico di documenti.
La procedura per l’emersione del lavoro irregolare e la regolarizzazione di cittadini stranieri si concluderà il 15 luglio. Diversamente dal passato non vi saranno numeri massimi di accoglimento delle domande, ma tutte le richieste saranno accolte se rispondenti ai requisiti richiesti.
“Numerose le richieste giunte alle nostre sedi e direttamente al Dipartimento Immigrati della CGIL di Varese – spiegano Giancarlo Ardizzoia e Yaho Amani del Dipartimento Migranti della Cgil di Varese -. A chiamare non sono solo lavoratori stranieri, ma anche datori di lavoro, soprattutto italiani, che vogliono regolarizzare la propria colf, o l’assistente familiare, persone che molto spesso a causa dell’assenza di una rete di assistenza domiciliare adeguata e al sostegno economico da parte della Regione o dello Stato hanno dovuto loro malgrado optare per lavoratrici e lavoratori non in regola”.
Continuano i due dirigenti della Cgil Ardizzoia e Amani: “I flussi d’ingresso per motivi di lavoro a tempo indeterminato negli ultimi anni sono stai concessi con il contagocce, per non parlare del peggioramento delle normative sull’immigrazione e l’asilo con i “decreti sicurezza”. Con l’approvazione del “Decreto Rilancio” si è innescato un cambio di tendenza, sollecitato a gran forza dalla nostra Organizzazione Sindacale, una nuova tendenza che ci auguriamo possa interessare a breve altri settori lavorativi, come la logistica, l’edilizia e la ristorazione”.