VARESE, 11 giugno 2020– Erano pronte per essere immesse sul mercato le 285.000 mascherine prodotte da un’azienda di Samarate, ma qualcosa non andava.
Infatto lo scorso mese di maggio tutto il materale era stato sequestrato dalla Guardia di Finanza di Busto Arsizio, perché recanti una impropria marcatura “CE„ oltre a essere prive di ogni documentazione idonea a certificare correttamente il prodotto come dispositivo medico. Il rappresentante legale dell’azienda era stato denunciato per frode in commercio e i prodotti sequestrati collocati a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa degli esiti delle indagini.
Poiché a causa della considerevole domanda le mascherine chirurgiche rientravano ancora tra i beni più difficili da reperire sul mercato, le Fiamme Gialle bustocche, grazie alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio che ha concesso il nulla-osta al dissequestro dei beni ai fini della requisizione, hanno avviato la procedura introdotta dal decreto “Cura Italia” (D.L. n. 18/2020, artt. 6 e 122) per far fronte all’emergenza sanitaria in atto.
Grazie alla collaborazione del Politecnico di Milano – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali che ha analizzato un campione delle mascherine e di Federfarma Lombardia che ha ricostruito il prezzo al 31 dicembre 2019, il Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto all’emergenza epidemiologica Covid-19, ha chiesto al Prefetto di Varese Dario Caputo, l’adozione del formale provvedimento di requisizione, con mandato al Comandante Generale della Guardia di Finanza, quale Soggetto Attuatore, ad eseguirla.
Il Prefetto di Varese ha così firmato il provvedimento di requisizione in proprietà delle 285.000 mascherine chirurgiche, demandandone l’esecuzione alle Fiamme Gialle. I beni sono stati consegnati dai finanzieri bustocchi alla Prefettura e saranno destinati a numerosi enti operanti sul territorio tra cui la Protezione Civile e i Comuni della provincia, l’ATS Insubria, gli Ospedali delle ASST dei Sette Laghi e della Valle Olona, le Autorità Giudiziarie, le Forze di Polizia, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese e la Croce Rossa varesina.
L’iniziativa rappresenta l’ulteriore conferma di come un’azione corale tra enti, pubblici o privati che siano, consenta sempre di agire al meglio e con tempestività nell’interesse dell’intera collettività.