Nue Areu 112 compie 10 anni, servizio indispensabile nato a Varese ed esportato in tutta Europa: “Per sperimentare bisogna avere coraggio”

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VARESE, 24 giugno 2020-di GIANNI BERALDO-

Come tutte le novità, le grandi novità che cambiano la vita di tutti noi, inizialmente riscuotono perplessità e logici momenti di riflessione. Ma per cambiare la staticità degli eventi bisogna provare e sperimentare. Anche con coraggio.

Con questo spirito, passione e una elevatissima professionalità da parte degli operatori coinvolti, esattamente 10 anni fa (il 21 giugno del 2010) debuttava in via sperimentale il Numero Unico 112 (NUE 112), primo in Europa, scegliendo come sede operativa proprio la città di Varese,  ospitata presso l’Ospedale di Circolo, presidio ospedaliero da dove partono anche tutti i mezzi di soccorso del 118.

Inizialmente il servizio riguardava solo la provincia di Varese, due anni dopo e stato esteso alle provincie di Como, Monza -Brianza e Lecco fino ad arrivare a coprire attualmente tutta la Lombardia contemplando il servizio aggiunto Centrale Unica di Risposta.

Insomma in soli dieci anni si è stata letteralmente stravolta la concezione di emergenza. Anche e soprattutto grazie alla tempestività di analisi, verifica e risposta da parte degli operatori del Nue 112, in grado in tal modo di identificare la gravità della chiamata gestendola poi nel migliore dei modi e in tempi rapidissimi, veicolandola in base al motivo (non per forza di cose a livello di soccorso sanitario, ma pure alle Forze dell’Ordine, vigili del fuoco ecc…).

Una data, quella del decennale, che meritava certamente di essere ricordata magari con una giornata di festa ma, complice coronavirus, tutto è saltato.

«Saltata ma non dimenticata», dice Emanuele Monti, Presidente Commissione Sanità della Regione Lombardia oggi presente nella sede del 112 a Varese, invitato dal direttore del servizio Guido Garzena, quest’ultimo sicuramente tra gli artefici del successo di questo indispensabile servizio.

Emanuele Monti con Guido Garzena

Monti infatti prevede di organizzare il prossimo mese di luglio una serata per ricordare quanto svolto negli anni da parte di questo servizio e il grande lavoro di tutti gli operatori sanitari e non, che in dieci anni hanno dimostrato tutte le loro notevoli capacità di intervento sul campo, diventando un punto di riferimento imprescindibile.

«Varese ha fatto scuola, un servizio che negli anni è profondamente cambiato dando indicazioni utili anche in vista della prossima riforma sanitaria lombarda alla quale stiamo lavorando alacremente, cercando in tal modo di modificare la legge 2023 varata nel 2015», sottolinea Monti che definisce Areu Neu 112 come esempio utile su come gestire i servizi territoriali con personale diversificato.

Parlando di territorio non possiamo non ricordare che proprio l’assenza di filtri estesi in ogni provincia lombarda, abbia evidenziato in tutta la drammatica realtà alcune carenze dell’attuale riforma sanitaria regionale, messe in luce proprio durante la recente emergenza Covid-19.

Un punto questo che Monti non tralascia «proprio partendo dal Covid stress test, dove sono emerse criticità del sistema potremmo trarre utili risposte. Covid stress che ha dato pure delle risposte positive rispondendo in tempi rapidi sia per l’emergenza sanitaria che per le cure ordinarie. Insomma, in Lombardia nessuno è stato abbandonato a livello di cure».

Emanuele monti
Emanuele Monti, presidente Commissione Sanitá Regione Lombardia

Tornando a parlare del decennale di Areu Nue 112, come detto tra gli artefici di questo successo sicuramente il direttore Garzena che ancora oggi ricorda con affetto i primi interventi effettuati con pochi mezzi e dove la tecnologia in questo campo stentava a decollare. Poi idee su idee anche a livello tecnologico hanno plasmato un nuovo assetto organizzativo, dando al tutto una valenza ancora più elevata, se possibile.

Come ad esempio l’App 112, inaugurata qualche anno fa dall’attuale assessore regionale alla Sanità e Wellfare Giulio Gallera, scaricandola (e provandola) in anteprima proprio dalla sede varesina.

«Una bella idea quella dell’app 112-sottolinea Garzena- ma che non ha ottenuto ancora quel successo che meriterebbe. Forse la gente preferisce chiamare direttamente dal proprio telefono senza mediazioni come potrebbe avere un’app, per questo stiamo affinando un sistema di geolocalizzazione direttamente da chiamata senza altra operazione da parte dell’utente. Così anche chi è in grande difficoltà magari senza avere possibilità di interagire con l’app, potrà essere facilmente e rapidamente soccorso».

Le attuali chiamate quotidiane al Nue 112 sono circa 4500, dimezzate nel giro di pochi anni, frutto della notevole opera educativa messa in atto da Areu Nue 112 evitando in tal modo di intasare la centrale operativa di chiamate non strettamente necessarie e utili ad attivare prestazioni di aiuto o soccorso.

Se il presente dice che questo servizio è divenuto uno dei fiori all’occhiello della sanità lombarda preso a modello in tutta Italia e in diversi paesi europei, il futuro prevede che questo importante sviluppo richieda una sede operativa all’altezza della sua evoluzione.

«In un prossimo futuro si dovrà pensare ad una sede più grande e consona alle varie esigenze. Tra le ipotesi anche quella di collocarla nella futura cittadella sanitaria che dovrebbe essere prevista alle Fontanelle di Malnate (dove troverebbe sede anche la Protezione Civile provinciale e altro ancora,ndr), anche se nutro qualche dubbio sulla sua realizzazione per difficoltà patrimoniale. Rimane comunque l’idea di un cambiamento di sede in tempi più o meno brevi, sempre in zona Varese naturalmente», conclude Monti che ricorda al direttore Garzena di invitarlo alla partecipazione di una giornata tipo con equipaggio del 118.

Francesca Pusati e Andrea Guaraldo

Parlando di presente e continuità utile per il futuro di questo servizio, si potrebbe prendere come esempio Francesca Pusati e Andrea Guaraldo, due giovani operatori residenti a Rho che hanno scelto volontariamente Varese come sede di lavoro, magari adottando gli stessi turni se possibile visto che loro sono coniugati. Come dire: una scelta di vita insieme a livello totale.

direttore@varese7press.it