MILANO, 30 giugno 2020-Continua in Regione Lombardia l’insopportabile stallo sull’elezione dell’Ufficio di presidenza della Commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid che impedisce l’inizio dei lavori della Commissione stessa. Con l’obiettivo di sbloccare la situazione i consiglieri Michele Usuelli (+Europa/Radicali) ed Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti) hanno inviato un appello al Presidente del Consiglio e ai colleghi coinvolti nelle procedure per l’elezione, chiedendo che la Commissione venga convocata ad oltranza fino all’avvenuta designazione dell’Ufficio di Presidenza.
Nella mail inviata al Presidente Fermi e ai consiglieri si legge:
“Egregio Presidente Fermi, egregio Presidente Piazza, Colleghi capigruppo, colleghi del gruppo misto e componenti della Commissione d’inchiesta Covid, sono passati ormai due mesi dall’istituzione della Commissione d’inchiesta sulla gestione dell’epidemia da Covid 19 in Regione Lombardia e, dopo una prima elezione dell’elezione dell’Ufficio di Presidenza, a seguito delle successive dimissioni delle colleghe Baffi e Strada, ci troviamo di fronte a una situazione di stallo imbarazzante. Le necessità di rispondere al più presto alle richieste che hanno motivato l’istituzione della commissione non può passare in secondo piano rispetto alle pur legittime questioni politiche che hanno determinato l’attuale impasse. Le dimissioni delle colleghe di minoranza dall’Ufficio di Presidenza, così come il ritiro dei componenti PD e 5 Stelle, hanno rappresentato un gesto di attenzione istituzionale che aveva l’obiettivo di favorire un percorso maggiormente condiviso, ma a questo punto è necessario provvedere al più presto a una nuova elezione, indipendentemente dagli accordi e dai veti tra le forze politiche. I tempi dell’ Istituzione non possono essere ulteriormente sottomessi agli interessi della politica di partito e per questo chiediamo formalmente che la commissione venga convocata al più presto e a oltranza, con l’obiettivo di eleggere i componenti mancanti dell’Ufficio di Presidenza. Non una semplice votazione, quindi, come è stato fino ad oggi, ma una serie di votazioni, appunto a oltranza, finché il nodo non venga sciolto, così come prevede in molti casi la prassi parlamentare. E questa l’unica risposta che possiamo dare a un’opinione pubblica che ci osserva ancora confusa da quanto accaduto, e che fatica a comprendere come, nonostante il dramma vissuto e le promesse di cambiamento, la politica e le istituzioni non riescano in alcun modo a segnare un cambio di passo.”