Recensioni libri: “Dal libro al film”, saggio di Pino Farinotti (edizioni Leima)

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VARESE, 13 luglio 2020-Libro o film? Da sempre, tra gli appassionati di un genere piuttosto che un altro, la diatriba accende anche gli animi più tranquilli. Posizioni nette, poche quelle accomodanti.
Ma cosa c’è dietro il passaggio dalla carta stampata alla pellicola?
Nel suo nuovo saggio, dal titolo “Dal libro al film” (Edizioni Leima), il critico cinematografico, giornalista e scrittore Pino Farinotti, indaga il rapporto tra cinema e letteratura con una serie di interventi che spaziano dalle recensioni di film e di romanzi, ai parallelismi tra gli “originali” e i “tratti da”, con un occhio anche alla produzione teatrale contemporanea e alla fiction di enorme successo.
In “Dal libro al film” ricorrono, accanto ai protagonisti delle ultime produzioni cinematografiche degne di nota, i nomi dei mostri sacri del cinema (Hitchcock fra tutti) e degli scrittori più amati (da Steinbeck, a Roth, passando per Manzoni). Non mancano ampie riflessioni sui titoli dei libri a cui il cinema continua a fare la corte, come Il Grande Gatsby, ad altri che invece non sono mai arrivati sul grande schermo, come Il giovane Holden. Non mancano gli aneddoti curiosi e le interpretazioni personali, frutto di anni di lavoro sul campo, a diretto contatto con gli addetti ai lavori.
Romanziere, saggista, docente e critico cinematografico, il primo a proporre in Italia, con il suo Dizionario, una panoramica aggiornata della produzione cinematografica esistente, Pino Farinotti ci ricorda che, se è vero che “il cinema è ormai il titolare pressoché assoluto dell’educazione sentimentale e culturale in questa fase storica”, per dare vita a “un’architettura drammaturgica completa, logica, occorre lo scrittore, quello vero naturalmente, e poi occorre che il cineasta si fidi di lui”.

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