VARESE, 21 luglio 2020-Dopo poco più di un mese dall’entrata in vigore della Sanatoria per la regolarizzazione dei rapporti di lavoro di cittadini stranieri, sono oltre 180 le pratiche svolte fino al 20 luglio dal Dipartimento Migranti della CGIL di Varese. Un numero significativo di persone che si sono rivolte agli sportelli della Camera del Lavoro varesina.
Manca meno di un mese alla scadenza del termine per regolarizzare il lavoro nero, un termine fissato al 15 agosto, ma un primo bilancio sulla tipologia delle regolarizzazioni che sono state richieste già si può tracciare.
“Se facciamo un bilancio provvisorio – dichiarano Giancarlo Ardizzoia e Yaho Amani del Dipartimento Migranti della Cgil di Varese – la quasi totalità delle domande di regolarizzazione è legata al lavoro domestico e all’assistenza di persone anziane. A dimostrare di come, se si mettono in contatto domanda e offerta, vi sia la volontà da parte dei cittadini italiani di regolarizzare rapporti di lavoro, consentendo garanzie alle lavoratrici e lavoratori, tutela alle persone assistite e l’emersione di risorse economiche a beneficio di tutta la collettività”.
Ma i due esponenti della Cgil di Varese fanno una riflessione più generale, andando oltre i numeri: “Se il legislatore fosse stato più coraggioso – continuano Ardizzoia e Amani -, oggi la regolarizzazione oltre ai settori agricoli, pesca, allevamento e assistenza alla persona, avrebbe coinvolto altri settori come la logistica, il commercio l’edilizia. E molte di più sarebbero le emersioni dal lavoro nero.
Purtroppo ha prevalso la timidezza, frutto, ancora una volta, di un clima che tende a dividere, a negare allo straniero pieni diritti e doveri nella nostra comunità”.