SARONNO, 4 agosto 2020- di ALFONSO INDELICATO-
Dopo aver trascorso buona parte del loro tempo ad assicurarci che i rapporti con la Lega erano ottimi, che problemi non ce n’erano mai stati, che il candidato sindaco era per tutti Alessandro Fagioli e nessun altro, ecco che viene a galla una ben diversa verità e il re resta nudo come nella favola di Andersen.
In realtà sussurri e grida trapelavano da tempo dalle mura del Palazzo, ma poi le smentite ristabilivano la verità ufficiale, quella verità in cui nessuno credeva. In fondo tutto ciò rientrava nel gioco della politica e di conseguenza non meravigliava più di tanto: solo, faceva sorridere.
Ora però il quadro delle prepotenze e delle imposizioni emerge troppo chiaramente, e come stanno le cose, anzi come sono sempre state, è sotto gli occhi di tutti.
È questione di dignità o è questione di poltrone? In verità non c’è differenza, in politica: l’una cosa è lo specchio dell’altra ed entrambe vanno di pari passo.
Parlando del mio ex partito, l’ unico di cui mi sento autorizzato a parlare, la dignità oggi reclamata è stata perduta già all’ indomani della vittoria elettorale di 5 anni fa, quando l’assessore di Fdi fu scelto (leggasi imposto) non da Fdi ma dall’entrante sindaco. Una manciata di poltrone cittadine, e il cemento di un’ alleanza che avrebbe procurato di lì a poco più illustri scranni, valevano bene la perdita della dignità, questa ingombrante e molesta parola. Dopo di che, poiché quella del peccato è una china che si percorre in discesa, vennero altri scivoloni tra i quali, bypassando questioni personali, cito soltanto la lettera di disistima utile al sindaco per far fuori l’assessore Banfi: vera lettera della Lubianka.
E così Fdi saronnese che lamenta le offese ricevute assomiglia oggi a quella che un tempo veniva chiamata demi-vierge: vergine si, ma solo a metà.
Alfonso Indelicato
Consigliere comunale indipendente eletto a Saronno