VARESE, 9 agosto 2020-di GIANNI BERALDO-
Il Puma di Lambrate, Fabio Treves, ruggisce ancora dando prova che il blues non invecchia mai cosí come i suoi interpreti.
Davvero un bel concerto quello di ieri sera, sabato 8 agosto, che l’immarcescibile Treves Blues Band ha sfoderato alla tensostruttura dei Giardini Estensi di Varese, davanti ad un pubblico numerosissimo (biglietti giá esauriti in online con botteghni rimasti chiusi) nonostante il periodo vacanziero e le norme restrittive in ambito sanitario.
Organizzato da Alessandro Zoccarato e inserito nel cartellone del ”Black&Tube” Festival, il concerto della Treves Blues Band era forse il piú atteso nonostante altri nomi importanti che si erano esibiti sul palco varesino le scorse settimane.
Attesa ben ripagata con Fabio Treves apparso in gran forma nonostante qualche acciacco fisico (mal di schiena) che negli ultimi anni gli aveva procurato qualche fastidio anche durante i vari concerti.
Concerto durato due ore senza pause, con un set che non lascia spazio a dubbi elevando la musica blues sull’altare della magnificenza nel mondo delle sette note.
«Grazie Varese per questa calorosa accoglienza, ricordo di averci giá suonato in qualeche altra edizione di questi festival. O forse no? Chi lo sa, l’importante essere qui stasera regalandovi un altro concerto della Treves Blues Band!».
Cosí Fabio sul palco per il primo brano, dopo un’ammiccante intro ”scaldamani” prodotto dal resto della band composta dal bassista Gabriele ”Gab D” Dellepiane (fondamentale come motore pulsante a livello di ritmica e molto bravo sul palco) il mitico Alex Kid Gariazzo alla chitarra elettrica, slide, dobro, chitarra acustica e voce mentre alla batteria un altro fedelissimo della TBB come Massimo Serra, capace di suoane qualsiasi cosa possa ricreare feeling ritmico a livello di percussioni, come dimostrato pure a Varese dando dato vita a un simpatico siparietto con il pubblico, abbandonando la batteria per suonare una sorta di set composto mini pentole coinvolgendo il pubblico appunto nella bella live performance.
D’altronde assistere a un concerto della Treves Blues Band é partecipare empaticamente a tutto quanto accade sul palco al fianco dei musicisti, rendendo il tutto quel unicum che ha reso famoso il marchio TBB in Italia.
Un set list particolare dicevamo. Poco spazio al blues delle origini quello, tanto per intenderci, dall’incidere lento dove chitarra acustica e armonica spezzano il cuore degli appassionati con quel pizzico di malinconia tipica del blues dei primordi da dove tutto é nato.
La scelta di Fabio invece per questa serata é stata molto particolare ripercorrendo non solo
la storia del bues, ma di un periodo storico musicale in particolare (anni Sessanta e Settanta) come ad esempio con il brano ‘‘On the road again” dei Canned Heat qui in un versione molto diversa rispetta all’originale.
«Alla faccia di quelli che al sabato sera sono a casa a vedersi musicisti di trap, rap, cip&ciop e cazzate varie, noi siamo qui a suonare veramente, a suonare blues divertendoci».
Fabio non molla mai e in questo modo pungola il pubblico che ride alle battute del bluesman piú famoso del Paese, che non si risparmia mai suonando a pieni polmoni qualsiasi tipo di armonica le capiti a tiro, mentre il canto ( a eccezione dei cori) da diverso tempo é ad appannaggio di Alex, sempre piú determinante nelle live perfomance della band, sciorinando il suo straordinario talento alla chitarra, come fosse una cosa semplice o naturale.
Alex é nella TBB da oltre vent’anni, crescendo enormemente anche grazie ai consigli dello stesso Fabio Treves «Ogni tanto da buon maestro gli indico qualche artista per lui sconosciuto da ascoltare in modo da affinare nuove tecniche utili per il live set, lui accetta
sempre volentieri. D’altronde un chitarrista che riceve i complimenti direttamente da Ian Gillan dei Deep Purple o addirittura da Springteeen (la Tbb aprí il concerto del ”Boss” a Roma nel 2016,ndr), capite che non é poco», aggiunge Fabio prima di attaccare una bellissima e intrigante meadley suonando brani che fanno parte della storia musicale come Santana, Allmann Brothers, Muddy Waters, Beatles, Rolling Stones e molti altri, con i quattro musicisti che si divertono moltissimo nell’intepretarli, considerato che in effetti queste songs riguardano il vissuto artistico di ognuno di loro cosí come la passione musicale anche di gran parte di noi.
Molto ben suonato pure un pezzo di Sonny Landreth «nostro caro amico» sottolinea ancora Treves, cosí come davvero molto bello la novitá di ‘‘Soul Savers”, pezzo scritto da Alex Kid Gariazzo durante il periodo lockdown e subito apprezzato sia da Treves che dal resto del gruppo. Brano con un attacco decisamente rock blues che evidenzia ancora di piú il marchio di fabbrica della TBB dove l’armonica di Fabio, la batteria di Serra, il basso di Dellepiene e naturalmente la chitarra di Alex- in possesso pure di una bella voce-ci danno dentro alla grande ricordando che la musica, quella vera, é questa. Alex che nelle due ore di concerto si é alternato nel suonare chitarre elettriche di ogni tipo, oltre all’acustica e slide: insomma un vero, essenziale, stakanovista delle sei corde.
In scaletta naturalmente non potevano mancare, tra gli altri, pezzi di Sonny Boy
Williamson (armonicista tra i preferiti di Treves cosí come Chaelie Musselwhite del quale é pure amico) e Muddy Waters come la conclusiva ”Mojo Working”che suggella una grande serata di musica come solo la Treves Blues Band sa interpretare, con il pubblico in piedi ad acclamare il bis a gran voce.
A questo punto la band non perde tempo e senza nemmeno scendere dal palco ha accontentato la platea con un ultimo brano pescato dal vastissimo repertorio della TBB «Grazie per questo affetto nei nostri confronti: allora non perdiamo nemmeno un minuto e attacchiamo subito visto che, a questa etá, ogni minuto é prezioso», cosí si congeda dal pubblico varesino il sornione e sempre sorridente Fabio Treves che a novembre compirá 71 anni ma la voglia é ancora quella del ragazzo che nel 1974 diede vita a questa straordinaria creatura musicale chiamata Treves Blues band. Grazie Fabio.