Lucentis, il TAR annulla la delibera della Regione Lombardia che limitava la rimborsabilità del farmaco.

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ORIGGIO, 10 agosto 2020 – A pochi giorni dalla sentenza del Tribunale di Roma che ha assolto Novartis dall’accusa di aggiotaggio, il gruppo farmaceutico ottiene un altro importante riconoscimento delle sue ragioni nell’ambito della lunga e controversa vicenda Lucentis/Avastin.

 Il TAR della Lombardia ha infatti accolto il ricorso che Novartis aveva presentato contro la delibera con la quale la Regione Lombardia poneva forti limiti alla rimborsabilità di Lucentis.

 Con questa disposizione, del luglio 2019, la Regione Lombardia riduceva in modo molto sensibile il rimborso delle terapie anti-VGF per il trattamento dei pazienti affetti da degenerazione maculare, di fatto imponendo ai medici solo l’utilizzo off- label di Avastin®. Quest’ultimo prodotto veniva così a trovarsi, per evidenti ragioni di puro risparmio economico, in una condizione di vantaggio rispetto a tutti i farmaci approvati dall’autorità regolatoria europea (EMA) e italiana (AIFA) per la patologia in questione, tra i quali Lucentis, di Novartis, ed Eylea®, di Bayer. 

 Accogliendo il ricorso di Novartis il TAR ripristina le condizioni esistenti prima dell’entrata in vigore della delibera lombarda: ogni medico potrà dunque prescrivere la cura che giudica più appropriata per il singolo paziente, sulla base della propria valutazione professionale e delle caratteristiche del paziente stesso, senza essere vincolato da limitazioni di natura economica. 

 Novartis precisa inoltre che, per quanto riguarda i costi di Lucentis, l’accordo raggiunto con l’autorità regolatoria permette al Servizio Sanitario Nazionale di avere a disposizione il farmaco a un prezzo equo e sostenibile, lontano dalle cifre che erano circolate sui media e analogo a quello dell’altro farmaco regolarmente approvato per la stessa indicazione terapeutica.

 La sentenza attuale del TAR rafforza ulteriormente l’evidenza che Novartis ha sempre agito nell’interesse dei pazienti, in particolare per quanto riguarda l’appropriatezza e la sicurezza dei trattamenti, requisiti che rappresentano, in oftalmologia come in ogni area terapeutica, una priorità assoluta per il Gruppo