VARESE, 3 settembre 2020-Votare Sì al referendum è solo espressione di populismo e di antipolitica. Non è ciò che serve al nostro Paese. Il rischio è che si allontani ancora di più l’eletto dall’elettore rompendo il rapporto di rappresentanza verso i territori”. Così Arianna Furi, Italia Viva, leader dei Millennials, spiega la posizione sul referendum sul taglio dei parlamentari dell’Associazione che raggruppa 7.000 giovani in tutta Italia.
“Il numero di Parlamentari presenti oggi nel nostro Paese corrisponde a un deputato ogni 96.006 abitanti e un senatore ogni 200.000. Se vincesse il Sì al Referendum – spiega Furi – per risparmiare un costo annuo pari ad un caffè a testa (lo 0,007% della spesa pubblica italiana), sparirebbero 115 senatori e 230 deputati, portando il principio della rappresentanza a un deputato ogni 151.210 elettori e un senatore ogni 302.420. Verrebbe dunque dimezzata la rappresentanza popolare in Parlamento. È una scelta autolesionista che porterebbe al dimezzamento del valore e del peso di ciascuno dei nostri voti. Questa riforma svilisce il ruolo del Parlamento riducendo la rappresentatività. Se prendiamo infatti il rapporto tra cittadini e rappresentanti eletti alla Camera dei deputati e lo confrontiamo con quello degli altri Paesi europei, l’Italia diventerebbe il Paese peggiore in Ue per il rapporto tra numero di cittadini e deputati. Ultima tra 28, includendo anche il Regno Unito” .
“Più che inutili tagli lineari, quello che bisogna fare – aggiunge la leader dei Millennials – è riorganizzare il Parlamento in modo che possa essere efficiente. Il vero problema non sta nel numero dei parlamentari, bensì nei processi elettivi, nel funzionamento del Parlamento e nei tempi del potere legislativo. Quello che proponiamo come Millennials è una riorganizzazione delle funzioni delle due Camere e del rapporto tra Stato e Regioni. Siamo stanchi di una politica fatta di slogan che pensa di parlare alla pancia dei cittadini invece che alla loro testa, fatta di grandi manifesti con enormi forbici che tagliano poltrone. Occorre entrare nel merito dei dibattiti e stimolare la conoscenza e la scelta responsabile”.
“Noi votiamo No – conclude Arianna Furi – perché la diminuzione del numero dei parlamentari non rappresenta la svolta di cui il nostro Paese ha bisogno, ma solo un mero attacco al valore delle istituzioni e della Politica, quella che anni di grillismo ha ridotto a uno scherno, ma che è invece la più alta forma di rappresentanza della democrazia”.