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Varese tra le città più a rischio della Lombardia come numero di contagi e ricoveri Covid

VARESE, 14 ottobre 2020di GIANNI BERALDO-

Milano, Varese e Monza le città che rischiano maggiormente in questa seconda ondata Covid.

Città in qualche modo risparmiate nei mesi scorsi con numero di contagi tutto sommato  accettabili rispetto al resto della Lombardia, ma ora alle prese con numeri preoccupanti.

Considerazioni basate ovviamente su previsioni concrete come quelle rilasciate oggi Sky TG24 da  Emanuele Catena, direttore della terapia intensiva dell’Ospedale Sacco di Milano.
“Ci rendiamo conto – ha spiegato – che le zone da cui vengono i pazienti sono zone della città, è importante monitorare anche il numero dei ricoveri nei reparti di degenza di malattie infettive e nei reparti di terapia sub intensiva”.

Ospedale Fiera Milano

Inoltre, “i ricoveri che abbiamo avuto in terapia intensiva in questi giorni si caratterizzano per una riduzione della fascia di età, qui al Sacco abbiamo ricoverato pazienti che vanno dai cinquanta ai sessanta anni. Sono pazienti meno gravi rispetto alla prima ondata”.

Varese insomma è tra le città più a rischio come d’altronde evidenziano l’elevato numero di contagi e ricoveri registrati negli ultimi due giorni come da noi riportato ieri.

Numeri destinati forse salire, anche per questo è necessario mettere a regime tutte quelle strutture destinate ai ricoveri Covid come l’Ospedale di Cuasso (ora momentaneamente inattivo) e quello recente alla Fiera di Milano.

Crescita epidemioligica ha determinato l’attuazione completa della prima fase del Piano ospedaliero regionale, approvato dalla Giunta il 16 giugno scorso, che prevede la disponibilità di 1550 posti Covid nei 18 ospedali Hub: 150 posti di terapia intensiva, 400 di sorveglianza sub intensiva e 1000 posti letto nei reparti. Lo comunica l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, al termine della riunione con le direzioni strategiche delle Asst, Irccs e Ats della Lombardia e con i rappresentanti delle associazioni di categoria della sanità privata accreditata.

«Il piano prevede inoltre la possibilità di riattivare ulteriori 300 posti letto Covid nelle strutture dotate di reparti di pneumologia – aggiunge l’assessore – e la definizione di aree per l’isolamento dei pazienti asintomatici che necessitano di sorveglianza, negli altri presidi. È stata definita anche l’organizzazione operativa degli ospedali nella Fiera di Milano e di Bergamo, il cui funzionamento partirà dopo il 150esimo ricovero nelle terapie intensive regionali. Essi rappresentano un supporto essenziale per gli ospedali lombardi nel delicato equilibrio fra la cura di pazienti Covid e quelli affetti da altre patologie».

direttore@varese7press.it

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