MILANO, 17 ottobre 2020- Dopo la contestata decisione del presidente della Regione Campania De Luca di imporre la chiusura delle scuole, la Regione Lombardia decide di chiuderle a metà. Il presidente Fontana ha ieri annunciato, infatti, che chiede una “didattica a distanza parziale” per “alcune classi” non meglio specificate. La proposta è quella di una “alternanza scuola-casa”, con uno scaglionamento degli ingressi alle lezioni. “L’ordinanza – denuncia Giulia Convertini dell’UDS – non solo getta ancora più nel caos la popolazione scolastica, ma non tiene conto del fatto che già troppe scuole stanno facendo lezione a distanza, a causa dei mancanti finanziamenti di governo, regione, enti locali”.
La “DAD” infatti non è mai scomparsa, proprio per l’incapacità di chi ci governa di garantire una didattica in presenza sicura e di qualità. “Le nostre scuole – continua Ludovico di UDS – non possono essere capro espiatorio della società”. Fino a pochi giorni fa solo lo 0,08% degli studenti è rimasto contagiato, il virus – nonostante la mancanza di fondi e spazi in diverse scuole che già prima del lockdown erano malmesse – si diffonde fuori dalle scuole. Sui bus strapieni, nei treni e nelle metro stracolme. Nei posti di lavoro in cui non si forniscono misure di sicurezza adeguate. La didattica a distanza non funziona e aumenta le diseguaglianze: dev’essere l’ultima spiaggia. Il governo nazionale e quello regionale non possono ignorarci.
Per questo ci mobiliteremo:
Lunedì 19 Ottobre, ore 17:00, con Priorità Alla Scuola, al presidio sotto il palazzo di Regione Lombardia (https://www.facebook.com/events/2840223759544799/)
Venerdì 23 Ottobre per “#FACCIAMOCISENTIRE”, la mobilitazione nazionale dell’Unione degli Studenti (https://www.instagram.com/p/CGZleA_BWwc/)
Unione degli Studenti – Lombardia
email: lombardiauds@gmail.com