VARESE, 6 novembre 2020- di GIANNI BERALDO-
Sono allo stremo medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari impegnati ad arginare questa nuova terribile onda d’urto che si è abbattuta su Varese e provincia (i dati parlano di altri 1460 contagiati solo nella giornata di oggi).
L’ospedale di Circolo è in affanno per trovare nuovi posti letto da riservare a pazienti Covid che continuano ad arrivare.Spesso già in condizioni gravi occupando le rianimazioni, servizio anch’esso messo alle corde.
<<Tra dieci giorni il tornado soffierà ancora più violento. Il terrore è che, assieme a noi, metta in ginocchio anche Milano. In quel momento i 18 centri Covid lombardi non potranno reggere>>. Così Luca Cabrini, primario della Terapia Intensiva al Circolo di Varese, intervistato dal quotidiano La Repubblica.
Anche oggi una lunga fila di ambulanze con personale sanitario bardato con protezioni idonee, hanno continuato a trasportare pazienti Covid all’ospedale cittadino identificato dalla Regione tra i 18 centri Covid.
Al loro arrivo gli operatori sanitari con le barelle devono seguire un “Percorso Covid” ampiamente segnalato da una cartellonistica a sfondo giallo e contrassegnato da nastro biancorosso come quello utilizzato nei cantieri.
Percorso che a breve dovrebbe essere diviso da pannelli in cartongesso evitando in tal modo pericolose promiscuità con persone che entrano nella vicina hall d’ingresso.
Scene già viste a partire dallo scorso mese di marzo con la differenza che allora gran parte dei pazienti provenivano da alcune zone rosse come Bergamo, Brescia o nel pavese ora invece giungono solo da Varese e parte della provincia.
<<Il problema è che i ricoveri ora non crescono piano ma esplodono in maniera esponenziale.In primavera i luoghi più a rischio erano ospedale e residenze per anziani-dice ancora Cabrini sempre in questa lunga intervista su Repubblica-Oggi ogni posto è una trappola: in Lombardia la positività supera il 17%, ossia due persone su dieci sono infette. Questo lockdown arriva in ritardo ma è l’ultima spiaggia>>.
Queste importanti dichiarazioni rilasciate dal primario varesino ricalcano in parte quanto esternato nei giorni scorsi dal professor Grossi primario delle Malattie Infettive dell’ospedale di Circolo.
Dichiarazioni che non lasciano adito a dubbi sulla gravità della situazione, ma nonostante l’evidenza troviamo ancora persone che tutto questo lo percepisce come un grande bluff oppure non seguono le regole restrittive come da noi riportato in un altro articolo.