Focolaio nel carcere di Busto Arsizio, la denuncia del SaPPe: ”Ora test immediati per gli agenti di polizia penitenziaria”

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BUSTO ARSIZIO, 19 novembre 2020-Anche nella Casa Circondariale di Busto Arsizio si è sviluppato un focolaio. Ad oggi i detenuti positivi ufficiali sono 22 ma si attendono ulteriori esiti e numerosi colleghi sono a casa affetti da Covid 19.
Il SaPPe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), da diverso tempo denuncia la mancanza di screening al personale di Polizia Penitenziaria. L’unico controllo effettuato risale al mese di luglio in pieno periodo di ferie estive, quindi gran parte degli agenti non si è potuto sottoporre ai test .

Da Luglio in poi nessun controllo se non sporadici tamponi effettuati a seguito di contatti esterni. I controlli sono ricominciati ieri 18 novembre, ma per iniziare un test a tappeto di agenti e detenuti si è dovuto attendere che il Sars CoV 2 saltasse il muro di cinta. I risultati dei tamponi non sono ancora arrivati, ma è chiaro che non ci si aspetta nulla di buono.
C’è da dire che la nostra OOSS è a conoscenza di quanto il direttore e il comandante si siano battuti per effettuare i test agli agenti, ma nessuno dall’area sanitaria interna, tantomeno l’ente sanitario territoriale hanno mosso un solo tampone per verificare la situazione degli agenti.
Oggi, nella speranza che il focolaio possa spegnersi, abbiamo chiesto che vengano effettuati test immediati e controlli periodici sugli agenti.
Questa situazione ha anticipato i tempi sull’apertura di un reparto detentivo destinato ai detenuti affetti da COVID 19 programmata dal provveditorato regionale, ma ad oggi il personale di Polizia Penitenziaria non è stato formato per poter operare in un reparto ad alto rischio di contagio. Ad oggi ci troviamo ad indossare i DPI senza sapere la giusta procedura su come vanno indossati, come vanno tolti.
Questa è una guerra che va combattuta con alto senso del dovere e collaborazione.
Il personale di Polizia Penitenziaria non si tira sicuramente indietro e affronta questa situazione con coraggio, professionalità ma anche con un pensiero alle loro famiglie.
Chiediamo controlli e formazione del personale, sicuramente non risolverà il problema ma quantomeno si avrebbe la conoscenza su come affrontare questa situazione in un ambiente ristretto dove distanziamento e mascherine non bastano .
I delegati Sebastiano Mangiafico e Pasquale Cosentino