La Provincia di Varese recupera ”buco” di bilancio di oltre 50milioni di euro lasciati dalla precedente amministrazione

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Il sindaco di Busto Arsizio e presidente della Provincia Emanuele Antonelli

VARESE, 24 novembre 2020- di GIANNI BERALDO-

«Oggi rinasce la Provincia di Varese, sempre al servizio dei cittadini». E’ decisamente soddisfatto il presidente della Provincia e sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, stato d’animo che palesa senza pudori durante l’odierno incontro con la stampa a Villa Recalcati, contraddicendo l’aplomb che solitamente lo contraddistingue.

Motivo di cotanta soddisfazione il fatto che, Corte dei Conti permettendo, l’importante Ente provinciale è riuscito nella difficile e complessa impresa di recuperare un clamoroso gap economico pregresso di oltre 50 milioni di euro, uscendo da quello che economicamente viene definito come pre dissesto. Situazione di pre dissesto ereditato dall’amministrazione a guida centrosinistra con presidente Gunnar Vincenzi. Amministrazione provinciale che, tramite (ora ex) sindaco di Tradate Laura Cavallotti, dichiarò pubblicamente un clamoroso buco di bilancio anche in questo caso eredito dalla giunta precedente targata Lega-Forza Italia con Dario Galli presidente leghista che ora siede in Senato.

Magrini con la dirigente Barneschi

Insomma un complicato gioco di responsabilità oggettiva e di ”trame a uso politico’‘, con l’ex amministrazione Gunnar che puntò il dito su Galli imputandolo (come presidente dell’Ente) di un ipotetico disinvolto utilizzo di risorse pubbliche da investire su eventi e opere secondarie sforando il bilancio senza portare a termine alcune opere importanti. Poi al cospetto di una situazione economica disperata, confermata in parte pure dalla stessa Corte dei Conti, la dichiarazione predissesto da parte di quella amministrazione senza la possibilità di intervenire ulteriormente per risanare il bilancio.

VIDEO INTERVISTA PRESIDENTE ANTONELLI

Vi è da dire che quello era un periodo difficile per la politica nostrana, con le Province che prima dovevano essere annullate poi nuovamente utili, oltre ad altre incertezze e instabilità che poi hanno portato a questo risultato.

Ora le cose pare abbiano preso un’altra piega con un insperato recupero di risorse utili alla Provincia di Varese, ad avere il bilancio praticamente a posto. Lavoro impegnativo dicevamo, messo a punto da tutti i dirigenti e dipendenti della Provincia chiamati ad uno sforzo collettivo senza precedenti.

Mauro Riganti

Da menzionare il grande lavoro di Rosella Barneschi (in sinergia con Marco Riganti capogruppo Polo Civico delle Libertà e l’ex consigliere Marco Magrini ora sindaco di Masciago Primo), dirigente del settore Finanza e Bilancio, in grado in questi ultimi anni di fare un’ottima attività di controllo e riordino del bilancio consentendo in tal modo di ripianare il disavanzo, senza dimenticare che nel frattempo parecchi anche i fondi erogati dallo Stato per diverse opere pubbliche.

Un mezzo miracolo ottenuto a partire dal 2015 quando Antonelli decise di prendere in mano la situazione economica finanziaria affidandosi a professionisti validi e volonterosi, oltre a consultazioni con l’UPI (Unione Provincie Italiane) il cui presidente nazionale Piero Antonelli era in collegamento streaming sottolineando come «Per il grande e ottimo lavoro svolto la Provincia di Varese sarà un modello che prenderò ad esempio importandolo a tutti gli Enti Provinciali del Paese».

Nonostante questa maniacale cura dei dettagli di un bilancio prima fallimentare, la Provincia di Varese ha comunque continuato a lavorare investendo in opere pubbliche sul territorio utilizzando pure il fondo dedicato alle immediate emergenze.

Ma come è stato possibile recuperare un disavanzo di 50milioni di euro avendo pure i soldi da investire in opere pubbliche primarie oltre ad assumere personale compresi tre dirigenti?

«Noi partivamo da una massa passiva di dissesto di oltre 51milioni e 345mila euro che avremmo dovuto chiudere in parte nel 2030 e in parte nel 2044, mettendo assieme i risultati dei vari anni ossia dal 2015 al 2019, si è scoperto invece che la cifra per chiudere questa massa passiva è di 2 milioni e 579mila euro frutto di entrate costanti e spese oculate senza sprechi», dice Riganti.

VIDEO INTERVISTA A MARCO MAGRINI

Come dire: il buco si poteva coprire anche prima del 2015 ma quell’amministrazione non è stata in grado di farlo. In realtà le cose sono più complesse come in parte abbiamo evidenziato precedentemente. Anni targati giunta di centrosinistra dove, questo pare evidente, si sia puntato principalmente ad uno scontro politico importante (come poi è stato) confermando il dissesto finanziario lascito della, a loro, precedente amministrazione senza (forse) la volontà e (forse) capacità di rivedere ogni voce di spesa anche nei minimi dettagli.

Alessandro Fagioli

«Semplicemente ci siamo accorti che in questi anni abbiamo iniziato ad avere una cassa molto alta con buoni risultati di bilancio e non capivamo come potesse esserci questo famoso buco-dice Antonelli che aggiunge-Analizzando il bilancio abbiamo trovato residui da eliminare più altre sorprese oltre a minori spese effettuate da quando la Provincia è entrata in dissesto. Risultato eccezionale ottenuto grazie ad un altrettanto lavoro eccezionale».

Il presidente Antonelli da noi pungolato sotto il profilo politico sottolinea «Oggi non ho voluto fare nessun inciso politico. Scherzando ho solo detto che non abbiamo avuto il tempo di presentare una lista di miei consiglieri (per le prossime elezioni provinciali di secondo grado, ndr) di centrodestra proprio perché stavo lavorando per la Provincia».

Di politica ne parla invece l’ex sindaco leghista di Saronno Alessandro Fagioli anch’egli presente oggi a Villa Recalcati «Penso che questo sia un ottimo esempio di come un’amministrazione pubblica lavori seriamente per i cittadini, per questo auspico che a breve si possa tornare ad avere elezioni provinciali di primo livello come in passato».

direttore@varese7press.it