DAD“La didattica a distanza non forma tanto quanto quella in presenza”. Ecco che cosa pensano gli studenti in Lombardia: più di otto su dieci sono di questa opinione.
TRASPORTI
Se il 60% degli studenti già prima della chiusura si spostavano su mezzi pubblici troppo affollati, abbiamo bisogno di un intervento strutturale che garantisca la salute della cittadinanza, superando la farsa della capienza massima all’80% e aumentando in maniera consistente le corse dove ce n’è necessità.
LABORATORI
La quasi totalità degli studenti (circa 9 su 10) non svolgono le attività laboratoriali in presenza, contravvenendo a quanto sancito dalle norme del Ministero che garantivano la possibilità alle singole scuole di attivarle. Il danno alla qualità didattica è – e sarà – evidente in istituti come quelli tecnici, professionali, artistici, musicali e sportivi in cui la laboratorialità è centrale.
EDILIZIA
“Molti studenti dichiarano “accettabili” le condizioni edilizie della propria scuola. – afferma Zoe Pontillo dell’Unione degli Studenti Lombardia- Ma cosa significa “accettabili” in una regione come la nostra, dove oltre mille scuole hanno ancora manufatti in amianto, la maggior parte è stata costruita almeno negli anni ‘70 e non tutte garantiscono adeguati spazi per il diritto all’assemblea e alla laboratorialità? Se molte scuole ci sembrano accettabili, noi vogliamo di più: vogliamo poter rimodulare gli spazi già esistenti per una nuova didattica non frontale, che assicuri il distanziamento fisico non sociali!”
“Per il periodo che rimarrà da svolgere in DAD- Conclude Ludovico- chiediamo che siano fatti interventi mirati per garantire dispositivi e connettività gratuita agli studenti che ne hanno necessità. Dai dati della nostra inchiesta 1 studente su 10 ha problemi di devices e connessione: vogliamo garanzie, in modo da poter assicurare quel barlume minimo di effettivo diritto allo studio che la didattica distanza consente. I dati sono questi. Governo, Regione ed enti locali che scuse hanno ora? La generazione senza futuro prende parola per un presente diverso. Chi ci governa deve assicurarci un futuro migliore!”