VARESE, 1 dicembre 2020-L’era di Ezio Rossi al Città di Varese si è aperta ufficialmente nel pomeriggio di oggi con l’incontro con la stampa e la direzione del primo allenamento al centro sportivo di Brenno.
L’ex bandiera del Torino, che ha scelto come vice una bandiera biancorossa quale Neto Pereira, si è presentato subito determinato e con le idee chiare, cosa che si è vista immediatamente nella prima seduta di allenamento. «Per me essere a Varese è un onore e un modo per cercare di prendermi delle rivincite: mi piacerebbe tornare nel calcio che conta con il Varese. Il calcio è bello quando è vissuto con intensità. Varese è una città importante, legata anche a Torino. Lo Stadio è dedicato a Franco Ossola, uno degli invincibili del Torino, Peo Maroso è stato un simbolo del Torino, Sannino ci ha vissuto ed Eugenio Fascetti è stato il mio mentore e l’ho chiamato appena avuta l’ufficialità ieri pomeriggio. Io ci metterò tutto me stesso, la mia passione e la mia determinazione».
Ezio Rossi, conoscenza del presidente Stefano Amirante ai tempi del Milano City, ha indicato gli obiettivi immediati della squadra e fatto trapelare il suo credo: «Preferisco una squadra che faccia un passaggio in meno e che vinca un tackle in più. I numeri dicono che siamo ultimi e in questo momento abbiamo diciotto squadre più forti di noi: in questo momento bisogna avere la mentalità per arrivare a salvarci all’ultima giornata. Poi se dovessimo essere più in alto a marzo faremo delle valutazioni. Se dovessimo arrivare nei primi cinque posti resterei anche l’anno prossimo». E sulla scelta di Neto Pereira il neo-allenatore ha detto: «Ho scelto l’uomo e il professionista».
Il presidente Stefano Amirante è stato il primo ad aprire l’incontro con i giornalisti, partendo dai ringraziamenti a David Sassarini e tracciando gli obiettivi per il futuro: «Mai avrei immaginato di arrivare a cambiare allenatore alla sesta giornata: esonerare un allenatore è un fallimento per tutti ma questa cosa deve essere vista come un’esperienza. Non era un problema dell’allenatore ma di un’idea, di un progetto tecnico che magari in un altro anno e in un altro contesto avrebbe portato a risultati diversi. Da oggi parte una nuova era: Ezio Rossi lo conoscevo da giocatore quando andavo a vedere le partite del Torino, l’ho conosciuto da allenatore ed è la persona adatta per gestire la situazione. Con lui ci sentivamo anche l’anno scorso dopo le partite della Terza Categoria e abbiamo sempre creduto fosse un discorso che prima o poi avremmo portato avanti». E sulla scelta Neto il presidente ha spiegato: «Appena Rossi, che è stata una scelta condivisa da tutti, ci ha fatto il suo nome ho colto la palla al balzo e ci ho parlato Con lui ci avrei comunque parlato per il futuro visto che faremo il settore giovanile dall’anno prossimo. Ringrazio l’Olimpia per aver rinunciato a Neto, dicendogli sì praticamente in dieci minuti».
Il direttore sportivo Gianni Califano ha detto: «Doveroso ringraziare Sassarini e il suo vice Cortinovis per la grande passione. I risultati sono impietosi e le critiche arrivateci giuste: siamo qui per assumerci la responsabilità. Con Ezio Rossi ho condiviso sette anni al Torino: gli facevo da raccattapalle quando lui giocava in prima squadra e sono onorato di conoscere Neto Pereira».
E l’emozione era tanta anche per Neto Pereira che, dall’oggi al domani, ha appeso le scarpe al chiodo per amore dei colori biancorossi: «Grazie alla società e al mister. Sono emozionato come quando sono arrivato il primo giorno da giocatore».