VARESE, 2 dicembre 2020-Il Ponte del Sorriso ha ideato e messo in pratica un progetto per far giocare insieme i bambini ricoverati, che non possono socializzare a causa del COVID.
I bambini, infatti, non solo lasciano la loro casa e la loro quotidianità, non solo devono affrontare la malattia, ma, in ospedale, devono anche vivere in isolamento dalla loro famiglia e dagli altri bambini. Nessuna delle tante attività, come la magia, la pet therapy, la musicoterapia, la clown terapia, è attualmente possibile e le limitazioni al gioco, alla creatività e alla fantasia rendono faticosa la degenza.
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Come ricreare quell’atmosfera gioiosa della sala giochi piena di bambini che assistono ad uno spettacolo o partecipano ad un laboratorio? La tecnologia, per fortuna, può fare la differenza. Ai bambini viene consegnato un tablet e attraverso tre router con SIM, donati da Davide e Luca di Wind 3 di Varese, si crea una connessione su una piattaforma che consente molti collegamenti contemporaneamente. Il Ponte del Sorriso, grazie alle proprie educatrici presenti in reparto, riesce così ad organizzare degli intrattenimenti e far giocare i bambini insieme anche se ognuno nella propria camera.
La magia, i Supereroi, il teatro Kamishibai, i clown e persino una bella tombolata a premi o altri giochi di società faranno incontrare virtualmente i bambini ricoverati, che potranno interagire tra di loro e con i vari artisti che, di volta in volta, faranno visita ai bambini, anche se a distanza.
Sono già stati ospiti della Pediatria dell’Ospedale Del Ponte, Il Pimpa e i Cuorieroi per Bambini Eroi N.I.D.A, che hanno portato tanta allegria e torneranno ogni settimana. Le difficoltà ci sono state, non è stato per nulla facile mettersi in relazione con i bambini attraverso uno schermo e catturare la loro attenzione, ma si è creato comunque un bel momento di condivisione. Jacopo ha potuto intervenire ad entrambi gli appuntamenti, ha ballato con Capitan America, Batman, Superman, altri eroi e persino Babbo Natale, ha imparato alcuni trucchi magici da Il Pimpa che per le ore successive ha mostrato alla mamma, improvvisandosi mago. E poi ha esclamato, felice, all’educatrice “Ma questo non è un ospedale, è un hotel, anzi un super hotel!”