Lombardia, ospedali più intasati che a maggio: la terza ondata potrebbe sovrapporsi alla seconda

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Infermeri sempre piú allo sbaragaglio

VARESE, 15 dicembre 2020-<<Non siamo ancora usciti dalla seconda ondata>>, ha affermato il sindaco Sala nella giornata di ieri.

A dargli ragione anche i dati, i quali sono al momento ancora preoccupanti. L’indice Rt riprende lentamente a risalire e confrontando i numeri si nota facilmente che la situazione epidemiologica attuale è peggiore di quella di maggio, quando uscimmo dal primo lockdown.

Quesiti.  Anche le variabili non sembrano giocare a favore. Quando scattò la fase 2 era maggio. Ci si avvicinava all’estate, quasi la totalità dei lavoratori era in smart working e le scuole erano chiuse.

Con l’indice che torna a puntare verso l’alto, invece al momento nelle città le strade si affollano per lo shopping natalizio e le scuole di ogni ordine e grado riapriranno il 7 gennaio, nonostante proprio da queste ripartirono i contagi lo scorso dicembre.

Così riporta il quotidiano online “Mi-Tomorrow” che aggiunge

A preoccupare è anche la situazione negli ospedali. Rispetto allo scorso maggio le terapie intensive si svuotano molto più lentamente. Domenica 3 maggio la situazione lombarda era: 6.609 ricoverati nei reparti Covid e 532 in terapia intensiva. Domenica 13 dicembre, invece, il quadro è: 5.159 ricoverati e 714 letti occupati nelle terapie intensive.

Inoltre questi dati vanno guardati considerando che in primavera i picchi furono molto più alti. La preoccupazione principale è che la tanto temuta terza ondata si sovrapponga alla seconda con il rischio che le strutture ospedaliere non possano far fronte ad un numero così alto di nuovi ricoveri (Mi-Tomorrow.it)

 

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