VARESE, 20 dicembre 2020-Per il Città di Varese l’anno si chiude con una sconfitta per 3-0 contro i liguri della Sanremese, capaci di capitalizzare le reti alla mezzora del primo tempo di Pellicanò, di Diallo a poco più di dieci minuti dalla conclusione e di Sturaro in pieno recupero.
La serie negativa casalinga non si è purtroppo interrotta (in questo anno solare non si è mai festeggiato un risultato positivo al “Franco Ossola”), con la squadra che è stata agganciata dal Fossano in penultima posizione.
Per il suo debutto casalingo al “Franco Ossola” Ezio Rossi dispone il Città di Varese con un 4-3-3 nel quale si registra il ritorno in campo dopo il lungo stop per Giovanni Scampini nella batteria mediana completata dal play Guitto e da Romeo; davanti tocca a Minaj il compito di guidare il reparto offensivo, affiancato dagli esterni Otelé e Balla.
La Sanremese era reduce dal pareggio di mercoledì 16 dicembre con il Pont Donnaz per 1-1, viene disegnata dal tecnico Bifini con il consueto 4-3-1-2 che vede Gagliardi in posizione di trequartista alle spalle di Lo Bosco e Pellicanò.
Dopo la sconfitta casalinga con la Sanremese per 3-0 l’allenatore Ezio Rossi ha analizzato così la prestazione: «Per quello che ho visto in settimana durante gli allenamenti non mi aspettavo una prestazione del genere. Abbiamo perso contro una squadra forte ma questo è solo un mezzo alibi.
Abbiamo preso il gol dell’1-0 nel nostro momento migliore e si è vista anche questa volta la fragilità caratteriale che ci portiamo dietro: dovremmo avere quattro-cinque giocatori come Balla».
«Nel secondo tempo quando siamo passati al 4-2-3-1 tenevamo bene il campo. Dovevamo essere bravi ad andare sui terzini e a verticalizzare sugli esterni. Solo in due-tre occasioni siamo riusciti a sfruttare la velocità dei nostri attaccanti».
«Siamo consapevoli di dover portare a casa la salvezza: la squadra è stata costruita per altri obiettivi ma se dopo otto giornate la classifica è questa vuol dire che l’obiettivo deve essere un altro: pensiamo a salvarci anche all’ultima giornata»
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