VARESE, 20 dicembre 2020-di GIANNI BERALDO-
Quest’anno maledetto sta per concludersi con la speranza di voltare presto pagina in ogni settore. Ma il 2020 ci ha regalato pure delle cose straordinarie a livello musicale (poche).
Tra queste sicuramente ‘‘Lifetime blues”, ultimo album di Nick Becattini pubblicato recentemente per l’etichetta The Saifam Group Srl
A scanso di equivoci evidenzio subito che si tratta di disco bellissimo che solo un grande musicista poteva registrare.
E Nick Becattini, attivo dal 1987 (inizi con la Model T-Boogie) nel panorama blues nazionale e internazionale (basta vedere le sue collaborazioni con molti grandi del blues americano, Son Seals su tutti) si è sempre contraddistinto soprattutto per le sue naturali capacità chitarristiche ma pure per essere dotato di una voce intensa, possente, in grado di rimodularsi per ogni stile.
Insomma un grande artista che in Lifetime blues mette in scena tutto il repertorio.
E lo fa alla grande sfrondando in ambiti musicali a lui cari.
Come nel primo brano ”You’re the one for me”, uno shuffle scritto da Lucky Peterson
(scomparso recentemente) dove Nick e la band dettano subito le regole del gioco facendo capire che la classe non é acqua (forse più birra direi), dandoci dentro come dannati con la chitarra ( e voce) di Becattini che non lascia scampo al divertimento facendoci subito alzare dalla sedia following the rhythm.
Sfiancati dopo un solo brano Nick ci riporta seduti con il successivo ‘‘My mouse” composto da lui. Uno slow blues dove la chitarra elettrica va a nozze riversando fiumi di note accompagnata dal delizioso sound di un organo Hammond suonato da Keki Andrei. Altro gran pezzo che esalta pure la voce di Nick trovando il giusto contraltare delle due ottime vocalist, Donatella Pellegrini ed Elisa Ghilardi, che accompagnano l’artista toscano nei ritornelli.
Come fosse un live set, la scaletta prosegue con lo strumentale ‘‘The 3 Kings” con Becattini che rende omaggio a tre grandi bluesman ( i tre appunto) del passato recente come B.B.King, Albert e Freddy King, con continui cambi di tempo non semplici seguiti maestosamente dal batterista Enrico Cecconi e dal bassista Anacleto Orlandi.
La festa prosegue e non si poteva che bere qualcosa in un bar di New Orleans come canta Nick con voce semi roca, in questo suo pezzo intitolato ”Like a dog’‘ con la slide in evidenza, cosí come tutta la base ritimica e le brave vocalist a ruffianarne le gesta soprattutto nel finale crescente.
A circa metá disco arriva la botta emozionale che non ti aspetti, ossia una superba interpretazione dell’immortale ”Dreams to remember” di Otis Redding con attacco sulle note di pianoforte e poi…poi quella voce di Becattini che si supera accompagnato ancora una volta dalle brave Donatella ed Elisa, mentre al minuto 2.26 parte il primo assolo di chitarra del pezzo portandoci nel mondo dei sogni blues. Il resto del brano lo lascio raccontare a voi una volta ascoltato.
L’album non ha un minimo di cedimento. Nemmeno nel successivo ”A shuffle” brano strumentale sempre a firma Becattini dove muoviamo ancora il piedino che pare impazzito rincorrendo i vari assoli di Nick e resto della band.
Ancora un pezzo di storia del blues con la song ”Backdoor man” di Willie Dixon che ovviamente non sfigura nemmeno in questa versione.
L’infilata di pezzi dedicati ai grandi del blues prosegue con la micidiale ”That’s what love” funky blues di Eric Campbell: in questo caso difficile per Nick raggiungere le note vocali dell’originale ma grande prova alla chitarra.
Le acque si calmano con la successiva ”Key revisited” di Big Billy Bronzy dove, oltre allo stile jazzato di Becattini, emerge la bravura di Keki al piano.
Se tutto questo non vi bastasse segnalo che questo stupendo album regala altre tre chicche tutte a firma Becattini.
Parliamo di ”Don’t you mess with me”, 4 minuti di puro Chicago style con il chitarrista pistoiese che pare tornato a casa, visto che lui a Chicago ci ha vissuto per diversi anni collaborando, appunto, con molti bluesman.
Serenità, divertimento con la voglia di lasciarsi alle spalle questo periodo nefasto anche per tanti musicisti professionisti come lui.
E sbattere in faccia al virus questa musica come per contrasto e voglia di vivere é davvero tanta roba.
E la conferma di tutto ciò arriva da due brani conclusivi entrambi di Becattini partendo da ‘‘Lifetime blues”, la title track con parole che riconciliano tramite concetti e princìpi che vedono pace e amore primeggiare su tutto, con la serenata finale dettata dalla sei corde elettrica del nostro.
E sognante è pure lo strumentale conclusivo brano ”Space in between” con la slide di Nick in grado di regalare ancora forti emozioni e segnali di speranza.
Grazie Nick per questo bel regalo