Al via lavori di restauro del dipinto ”Fuga in Egitto” di Guttuso al Sacro Monte di Varese

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Il dipinto Fuga in Egitto alla Terza Cappella del Sacro Monte

VARESE, 22 dicembre 2020-Il restauro conservativo della ‘Fuga in Egitto’, dipinto di Renato Guttuso inserito nella terza cappella della Via Sacra che conduce a Santa Maria del Monte, è il primo step dell’Accordo, sottoscritto nei giorni scorsi tra Regione Lombardia e Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, per la definizione e l’attuazione di politiche integrate finalizzate alla valorizzazione e alla gestione del sito ‘Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia’.

In particolare del Sacro Monte di Varese e del Santuario della Beata Vergine del Soccorso di Ossuccio (Como), inseriti nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco nel 2003. Il termine dei lavori del restauro della ‘Fuga in Egitto’ è fissato per la primavera 2021.

“L’opera – sottolinea l’assessore regionale all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli – necessita di un nuovo intervento di consolidamento e di restauro, già condiviso e approvato dalla Soprintendenza. L’obiettivo è quello di suscitare interesse verso il patrimonio di arte contemporanea del sito, coinvolgendo il pubblico attraverso incontri divulgativi e visite guidate. Vogliamo che il cittadino si riappropri del patrimonio culturale territoriale”.

Sono previste azioni da realizzare in collaborazione con il Ministero per la divulgazione dei contenuti e dei valori storico-artistici sia dell’opera in sé sia del suo inserimento nel contesto del Sacro Monte di Varese, azioni alle quali ha dato un notevole contributo il soprintendente, Giuseppe Stolfi.

“Anche al di fuori dei confini del Sacro Monte, lo sguardo sull’intera città di Varese e sulle sue vicende artistiche – ha concluso l’assessore regionale all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli – è un elemento di concreto arricchimento, giustificato dal forte legame di Guttuso con la città. Pensiamo al coinvolgimento di tutti quei soggetti pubblici e privati che possano dare un significativo apporto sul fronte dell’indagine della relazione culturale tra l’artista e la città, di cui la ‘Fuga in Egitto’ rappresenta forse la massima espressione artistica, intesa quale capolavoro introspettivo”.