Varese, 23 dicembre 2020 – di GIANNI BERALDO-
Ristoratori e gestori dei pubblici esercizi varesini stanno implodendo dopo l’ennesima costrizione imposta dal Governo, che li ha obbligati a tenere chiuso i locali sia per Natale che Capodanno.
Due date importantissime e attese tutto l’anno per le notevoli richieste di prenotazioni.
Questo in tempi normali, Ora purtroppo si ha a che fare con la pandemia con la curva contagi che diminuisce ma non in numero significativo che potrebbe garantire pranzi e cenoni in tutta sicurezza.
Rimane il fatto che tutti loro avevano ottenuto garanzie che durante le festività i locali sarebbero rimasti aperti ovviamente con entrate e orari contingentati.
Poi la svolta decisionale degli ultimi giorni, con ristoratori e tutti i titolari dei pubblici esercizi che nel frattempo hanno investito negli acquisti alimentari e non solo in previsione dei cenoni.
Oltre il danno anche la beffa se consideriamo che ad oggi non sono nemmeno arrivati i tanti agognati ristori da parte del governo (mentre dei fondi per il settore sono stati erogati in questa settimana dalla Regione).
Il risultato è un settore al collasso che ha deciso di rivolgersi direttamente ai cittadini.
<<Noi vogliamo e siamo in grado di lavorare in sicurezza-dicono i rappresentanti delle varie categorie del settore-Per questo ci rivolgiamo a voi, i nostri clienti: vi chiediamo di esserci vicini e di continuare a sceglierci, dove possibile, anche in queste difficili giornate. La vostra gratificazione è la nostra forza ed il nostro futuro>>.
Rabbia ed esasperazione riassunte in un manifesto unitario siglato da Fiepet e Fipe, le principali associazioni di rappresentanza dei pubblici esercizi di Confesercenti e Confcommercio, affiancate dalla FIC – Federazione Italiana Cuochi.