Per l’agricoltura varesina archiviato un autunno caldo ma rovinato da bombe d’acqua

0
1322

VARESE, 26 dicembre 2020 – E ora, vedremo che inverno sarà. Certo è che l’autunno da poco archiviato si è classificato a livello planetario come il terzo più caldo di sempre con una temperatura combinata della terra e della superficie degli oceani superiore di 1,64 gradi la media.

Il dato emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento al solstizio di inverno che pochi giorni fa ha segnato l’inizio della nuova stagione, sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati del National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), che rileva le temperature dal 1880. Una analisi che – sottolinea la Coldiretti – conferma una accelerazione della tendenza al surriscaldamento del pianeta con i dieci autunni più caldi che si sono registrati dopo il 2005.

In Europa l’andamento è ancora più evidente con l’autunno climatologico 2020 che è stato addirittura il più caldo di sempre con una temperatura di 2,24 gradi superiore alla media mentre in Italia l’anomalia è stata di +0,74 gradi secondo Isac Cnr.

Gli effetti – continua la Coldiretti – si sono già fatti sentire a livello globale e nazionale con sconvolgimenti della natura e una drastica riduzione dei ghiacciai.

Nell’autunno 2020 in Italia ci sono stati 3,7 eventi estremi al giorno lungo la Penisola tra bombe d’acqua, grandinate violente, tombe d’aria, nevicate eccezionali e valanghe che hanno provocato centinaia di milioni di euro di danni.

Ed è un conto in salita, anche per in provincia di Varese, quello degli esiti procurati dagli eventi estremi di un autunno pazzo in cui l’Italia ha registrato in media 4 nubifragi al giorno fra tempeste di pioggia, neve, vento, trombe d’aria e grandine, con un aumento a due cifre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A dicembre si è affacciata sul territorio anche la neve: i trattori degli agricoltori della Coldiretti sono stati mobilitati per pulire le strade e per la distribuzione del sale contro il pericolo del gelo, per consentire la circolazione anche nelle aree più interne e difficili dove i mezzi industriali sono in difficoltà per le ridotte dimensioni delle carreggiate e per le pendenze dei tracciati stradali. Un “pronto intervento” che resta sempre garantito, anche nei giorni di festa.

 “L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – evidenzia il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori insieme al direttore Giovanni Luigi Cremonesi – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”

A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni secondo la Coldiretti ha fatto sparire in Italia oltre ¼ della terra coltivata (-28%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari: un fenomeno da cui non è purtroppo estraneo il territorio della provincia di Varese.