Ci scrivono: “Situazione scuola: affronto il problema dal punto di vista di una studentessa varesina”

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VARESE, 19 gennaio 2021-Egregio direttore,

Finalmente qualcosa si muove sulla scuola (concretamente solo nel resto d’Italia) e i politici nostrani incominciano a interessarsi nuovamente dei ragazzi delle superiori che dopo mesi di DAD hanno bisogno di nuovi stimoli. Pare che molti di loro, anche i più bravi e al di là dell’andamento scolastico, si siano assuefatti allo status quo.

Fontana, ringalluzzito dalla Moratti, inizia finalmente a ribellarsi alle nuove restrizioni sulla base dei dati aggiornati e fa ricorso, consapevole che una zona arancione o gialla consentirà di riaprire anche solo parzialmente le scuole. Galimberti, a lungo silenzioso sull’argomento, ieri si dichiarava dispiaciuto per il figlio di nuovo in DAD.

Certo stupisce che in pochi mesi si riesca a cantierare con fondi regionali la via del Cairo (800 mila euro) mentre nel bilancio comunale si siano fatte spallucce sul potenziamento del TPL studenti (es. storno di 180 mila euro dal Park & Bus), ma in generale non è chiaro, banchi a rotelle a parte, cosa esattamente abbiano fatto i nostri politici, dal Governo centrale a tutti gli altri, per la scuola. E l’indignazione cresce, come anche le preoccupazioni per il futuro di queste generazioni.

Volendo guardare il problema dal punto di vista degli studenti, da genitore di una ragazza del Cairoli, vorrei provare a sintetizzare quello che ho percepito possano essere i loro bisogni: rientrare in sicurezza ma non a tutti i costi, scuola al mattino e non al pomeriggio, orari di ingresso e uscita non così sfalsati a discapito dello studio a casa, ritorno alla normalità graduale anche con le verifiche e i compiti in classe. Concretamente ciò significherebbe riempire almeno inizialmente le aule a metà (in ogni classe classe metà degli studenti in presenza e metà in DAD) e ridurre a un’ora il gap tra i due orari di ingresso (8:00 e 8:50 invece di 8:00 e 9:40). Il primo provvedimento può essere adottato singolarmente dagli Istituti con il Provveditore, a condizione che le dotazioni tecnologiche siano adeguate. L’ultimo punto, invece, richiede l’autorizzazione del Prefetto e la modifica del piano dei trasporti provinciale.

Cosa manca al traguardo, a patto che ci sia la volontà politica sul tema? L’assicurazione che i trasporti siano davvero potenziati, il completamento con urgenza dei necessari interventi di adeguamento tecnologico per gli Istituti tuttora carenti, la declinazione di un piano vaccinale facoltativo o meno per i docenti che al pari degli alunni dovranno tornare in cattedra. La ciliegina sarebbe un bel piano di comunicazione ad hoc per gli studenti, dando loro nuovo entusiasmo e giusti stimoli pur nel rispetto delle dovute cautele, con testimonial adatti e ben noti ai nostri ragazzi (es. i varesini Pantellas per me sarebbero il top).

Cordialità.

Dott. Mattia Colombo